Stefano Masala è stato ucciso per utilizzare la sua auto e far ricadere su di lui le colpe dell'omicidio di Gianluca Monni. E' questa la ricostruzione fornita durante la conferenza stampa nel comando provinciale di Nuoro dai comandanti dei carabinieri di Nuoro e Sassari, Saverio Ceglie e Giovanni Adamo, e dai capi della Procura di Nuoro e della Procura dei minori di Sassari Andrea Garau e Elena Pitzorno. Il 29enne di Nule – descritto da tutti come un ragazzo buono e disponibile – sarebbe stato attirato in una trappola da Paolo Enrico Pinna per utilizzare la sua auto e poi liberarsi di lui. Un piano messo a punto, secondo gli inquirenti, la sera stessa della scomparsa di Masala, il 7 maggio 2015: in questa occasione Masala avrebbe incontrato il minorenne e la sera stessa sarebbe stato ucciso. "L'espediente utilizzato da Pinna per attirare Masala nella sua trappola – ha spiegato il colonnello Ceglie – è stato quello di proporsi come intermediario per farlo incontrare con una ragazza per la quale Masala provava simpatia".
Uncategorized “C’è una ragazza per te”: la trappola per uccidere Stefano Masala