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Tutta la comunità di Settimo San Pietro, paese dell'hinterland di Cagliari, si è stretta oggi attorno ai parenti per l'ultimo saluto a Giuseppe Diana, di 67 anni, e alla moglie Luciana Corgiolu, di 62, i coniugi uccisi nella loro abitazione, un delitto confessato dal loro figlio adottivo Igor, di 28 anni, che è stato arrestato.
"Cristo è vittima santa e innocente, innocente e santa è la morte di Giuseppe e Luciana. Questo sarebbe il momento di tacere. In questo silenzio sentiamo il linguaggio che ha accompagnato Giuseppe e Luciana, un linguaggio di difesa della vita e di dignità verso il prossimo, parla la vita di questi fratelli premurosi e affettuosi, cittadini del mondo, di questa comunità cristiana, consapevoli e responsabili, nella loro professionalità hanno dato sempre grande dono della serietà e grande rispetto nel compiere il proprio dovere, in questo silenzio sento riecheggiare nel cuore di ciascuno di noi il perché. Perché Dio?". Così don Giuseppe Orrù, parroco della chiesa di San Pietro, nella sua omelia, ha voluto ricordare i due sposi. Tutto il paese è stato vicino ai familiari e in particolare ad Alessio, il figlio 24enne seduto in prima fila con accanto gli altri parenti, proprio davanti alle due bare marroni ricoperte di fiori.
All'esterno della chiesa, assieme ai tantissimi cittadini, molti volontari della Protezione civile Masise di cui faceva parte Giuseppe Diana, ma anche di tante altre associazioni di volontariato. In chiesa col sindaco di Settimo San Pietro, Luigi Puddu, anche i primi cittadini di Sinnai, Maracalagonis, Nuxis e Ulassai. Poco prima che i feretri lasciassero la chiesa una collega di Luciana Corgiolu, che era ostetrica, ha preso la parola: "Ciao Luciana – ha detto con la voce rotta dalle lacrime -. Sei stata una donna grande che ha accompagnato altre donne, una donna che ha dato la vita per il prossimo, fino alla fine morendo da martire". Un lungo applauso ha poi salutato per l'ultima volta i feretri in viaggio verso il cimitero.
Intanto Igor, accusato di omicidio volontario plurimo, tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale, è sempre ricoverato nell'ospedale di Iglesias, piantonato dalle forze dell'ordine; deve essere operato per la frattura del gomito provocata da un colpo di pistola sparato dalla polizia.