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Trecento lavoratori dell'Ati Ifras sotto il palazzo della Regione, in viale Trento a Cagliari, per chiedere il rinnovo della convenzione per la bonifica e il ripristino di siti minerari inquinati, il recupero e la valorizzazione dei beni culturali e la gestione di attività turistiche e agricole.
La convenzione stipulata con Ati nel 2001 scade il 31 dicembre prossimo e la Regione ha comunicato che non sarebbe ancora stata rinnovata. Incertezza, dunque, per i 527 dipendenti assunti nelle varie aree ex minerarie della Sardegna, dal Sulcis all'Argentiera passando per Lula.
Si tratta di ex lavoratori socialmente utili assorbiti in Ati Ifras grazie alla convenzione legata alle attività del Geoparco.
"E' passato un anno e mezzo da quando abbiamo posto il problema – hanno detto i segretari di Uil Tucs e Fisascat Cisl, Cristiano Ardau e Giuseppe Atzori prima di essere ricevuti dal capo di Gabinetto, Filippo Spanu – oggi ci aspettiamo di avere delle risposte". 

La Regione incontrerà i rappresentanti sindacali di Ati Ifras tra il 15 e il 30 giugno prossimo. In quell'occasione sarà illustrato alle sigle il progetto complessivo sul Geoparco relativamente al mantenimento dei livelli occupazionali.
E' quanto emerso dopo il vertice di oggi tra una delegazione di Cgil Cisl e Uil e il capo di Gabinetto della presidenza della Giunta Filippo Spanu. Vertice seguito a un sit-in al quale hanno partecipato oltre 300 dei 527 dipendenti assunti nelle varie aree ex minerarie della Sardegna, dal Sulcis all'Argentiera passando per Lula.
Si tratta di ex lavoratori socialmente utili assorbiti in Ati Ifras grazie alla convenzione legata alle attività del Geoparco.
Dipendenti che ora rischiano il posto di lavoro perché la convenzione stipulata nel 2001 scade il 31 dicembre prossimo e la Regione ha comunicato che non sarebbe ancora stata rinnovata.