Sbollita la rabbia per non aver fatto festa, ora il Cagliari pensa solo alla trasferta di venerdì 6 a Bari (ore 20.30). Una partita paradossalmente ancora non decisiva: i rossoblu avrebbero dopo la trasferta del San Nicola ancora due partite per fare quel punto che significa serie A. Ma la parola d'ordine è chiara: non far soffrire più i tifosi con un'ulteriore giornata di attesa.
Dall'altra parte c'è una squadra, però, che più che inseguire il Cagliari sta pensando a portarsi a casa almeno i playoff. I pugliesi, soprattutto dopo il pareggio esterno di ieri a Perugia, contro il Cagliari vogliono i tre punti a tutti i costi. Per la squadra di Rastelli non sarà facile: mancherà Munari dopo il rosso diretto di ieri. E il mister dovrà fare i conti con l'infermeria: Ceppitelli stringe i denti, ma ha ancora qualche problema (con il Livorno è rimasto in panchina), Di Gennaro non ha i novanta minuti sulle gambe (sostituito a inizio ripresa), Farias proverà a vedere in questi giorni se ha recuperato (anche lui ieri era tra i convocati, ma non è entrato in campo). Una squadra che si trascina, piena di acciacchi fisici e mentali. Sono soprattutto questi ultimi a preoccupare i tifosi: ieri dopo il due a zero sembrava fatta.
E invece, di fronte a un Livorno che fino ad allora in campo si era visto poco, il Cagliari (in dieci) ha regalato il pareggio in tre minuti con due sbadataggini in difesa. Una palla che meritava solo un calcione per essere spazzata via in occasione del rigore poi trasformato in due tempi da Vantaggiato. E un traversone sul secondo palo che sembrava la copia di quello costato il pareggio a Como. Risultato? Il Cagliari non perde, ma dopo l'exploit con il Brescia non riesce più a vincere. Anche se le squadre avversarie sono le ultime tre della classifica. Conta il traguardo. L'ha ripetuto anche ieri Rastelli a fine gara. Ora per la A, manca davvero soltanto un piccolo passo. Un punto. E questa volta, anche di fronte a un pari, sarà soltanto festa.