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Hotel Mediterraneo. Lavori fermi (e 30 operai sardi a casa) per le sanzioni alla Russia? È l’ipotesi del consigliere comunale cagliaritano del gruppo Misto Nanni Lancioni  che chiede alla società russa di riprendere i lavoro e ricostruisce la vicenda. L'intervento di ristrutturazione dell'hotel Mediterraneo è congelato, nonostante l’ennesima promessa da parte delle società che lo hanno rilevato, ormai da due anni. “I proprietari russi devono fare chiarezza e dare risposte immediate e non più procrastinabili”, attacca il consigliere” , “i dubbi che nascono da semplici ricerche sono tanti e alimentano il timore che siamo davanti a un vasto problema dannoso per la città”. 

La storia. La proprietà dell’immobile e la gestione dell’attività alberghiera dell'Hotel Mediterraneo sono suddivise dall’estate del 2013  tra due società, la Reiservice Srl e la Reistar Srl. Entrambe fanno capo ad amministratori e soci russi. Protagonista in entrambe le società è stato Vitaly Khomiakov. Ma a collegare Cagliari con i misteri dell’alta finanza russa, scrive il consigliere, è il nome del socio di maggioranza della Reistar, tale Dmitri Goloshchapov, imprenditore che risulterebbe avere appena 24 anni, e sempre per Lancioni, Dmitri è figlio di Konstantin Goloshchapov, direttore di Smp Bank, la banca di proprietà dei fratelli Boris e Arkady Rotenberg, tra i più influenti uomini d’affari della Russia e amici inseparabili del presidente Vladimir Putin.

Nel settembre del 2014 l'Autorità giudiziaria italiana ha di fatto bloccato tutte le operazioni finanziarie in Italia di Arkady Rotenberg nell'ambito dell'attuazione di provvedimenti sanzionatori adottati dall'Unione Europea. Sono anche state sequestrate alcune ville qui in Sardegna a Villasimius e in Costa Smeralda. “Nello stesso periodo”, scrive Lancioni, “si sono interrotti per sempre anche i lavori di ristrutturazione all’Hotel Mediterraneo. Tutto lascia pensare che il flusso di denaro si sia bloccato a causa del provvedimento giudiziario, anche se Rotenberg ufficialmente non compare in nessuno dei documenti a disposizione”. Rileva poi un ulteriore elemento che lascia ipotizzare un legame tra le due vicende: l’identità di una professionista che ha lavorato a Roma per i Rotenberg e a Cagliari per il Mediterraneo, l’architetto Carmen Etzi che ha progettato il Luxury Hotel di Roma sequestrato a Rotenberg nel 2014 e  incaricata della parte architettonica della ristrutturazione del nostro Hotel Mediterraneo. “Potremmo essere ovviamente davanti a un’incredibile coincidenza. Ma vorremmo anche capire”, aggiunge il consigliere cagliaritano, “se è vero che le due società russe sono andate in causa davanti al Tribunale di Cagliari e se risponde al vero che i legali sardi di una della due compagini abbiano  rimesso il mandato per non meglio precisate ragioni. Sono consapevole”, aggiunge, “del fatto che quella dell’Hotel Mediterraneo sia una operazione finanziaria di stampo privatistico. Ma è altresì vero che siamo davanti a un problema che ha pesanti ricadute sull’immagine della nostra città”. Da qui l’appello ai proprietari russi dell’hotel di viale Diaz affinché “una volta per tutte facciano chiarezza sui loro piani per l’albergo, dando a Cagliari e ai cagliaritani, tra i quali”, conclude, “ci sono molti potenziali lavoratori, delle scadenze precise per mantenere gli impegni che intendono prendere. Sempre che intendano farlo”.