Atmosfera rilassata quest'anno per la Festa della Liberazione a Cagliari. Il clima disteso ha caratterizzato tutto il percorso del tradizionale corteo che ha sfilato per le vie del centro, da piazza Garibaldi a piazza del Carmine. Aria così tranquilla da far sembrare questo 25 Aprile quasi sottotono, ma con un alibi: quest'anno l'assenza di una contro-manifestazione, solitamente organizzata dai nostalgici del ventennio fascista, ha contribuito a lasciare sereni gli animi di promotori e partecipanti della festa.
Tappa fondamentale e immancabile del corteo la sosta di fronte al parco delle Rimembranze per la deposizione di una corona di fiori al monumento dei caduti. Ad animare la festa sul palco di piazza Carmine gli studenti dell'Istituto Alberti e le associazioni universitarie che hanno ribadito che "studiare è libertà, anche grazie ai nostri partigiani noi possiamo farlo”. Frase che ricorda la doppia valenza della festa: ricordare ma anche spronare un nuovo atteggiamento di coscienza critica verso i mali del Paese, come la pretesa di una lotta più serrata a diseguaglianze sociali, clientelismi, partitocrazie e precarizzazione del lavoro. Qualcuno l’ha poi soprannominata “la festa di tutti”: tra i colori del corteo dominava il rosso, con sindacati e partiti di centrosinistra in testa, insieme alla presenza di associazioni come Se Non Ora Quando? e ad associazioni come quelle dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti e l’Arc, l’associazione che difende e promuove i diritti della comunità Lgbtq. Erano assenti invece tutti gli esponenti principali di centrodestra.
Due quest'anno le novità: la consegna, su iniziativa promossa dal ministero della Difesa e dalle associazioni partigiane, di 7 medaglie al valore ai parenti dei partigiani che hanno partecipato alla Resistenza, e il richiamo alla vicenda di Giulio Regeni, ricercatore italiano per conto dell’Università di Cambridge, rapito e ucciso in Egitto in circostanze ancora da chiarire. Un gruppo di manifestanti ha attaccato al petto delle scritte nere su sfondo giallo per chiedere che venga fatta giustizia.
“Occorre passare il testimone alle nuove generazioni” ha detto il sindaco Massimo Zedda, rivolgendosi ai molti studenti presenti al corteo. “Siete voi che dovete mantenere la memoria”. Presenti oltre a Zedda anche il presidente della Regione Sardegna Pigliaru e il prefetto Giuliana Perrotta. C’era anche Antonietta Martinez, candidata sindaco MoVimento 5 Stelle a Cagliari.