I volontari del Comitato Restiamo Umani lasciano il Centro accoglienza presso la struttura dell’ex Motel-Agip: “È una scelta sofferta ma dovuta – spiegano i volontari – un segnale di denuncia per la situazione venutasi a creare e per la condizione dei rifugiati ospitati”.
A darne notizia gli stessi volontari tramite un comunicato stampa pubblicato nella pagina Facebook Restiamo Umani – Volontari accoglienza Cagliari.
L'esperienza del gruppo inizia con un post visto per caso in un gruppo Facebook:
"Sono arrivati 700 ragazzi, per lo più eritrei e ora sono stati sistemati all'ex Motel Agip. C'è un freddo porco e ci sono anche bambini". Il messaggio mobiliterà spontaneamente 1500 persone. In meno di un mese hanno transitato nel Centro di via Cadello oltre 350 ragazzi, donne e bambini.
“Sono passati 26 giorni – si legge nel comunicato – e da allora il lavoro del gruppo non si è mai arrestato: alla raccolta e alla distribuzione di indumenti e prodotti per l’igiene si sono aggiunte l’apertura di una stanza dei giochi per i bambini e l’organizzazione di attività ricreative per gli adulti. Siamo sempre stati al fianco dei ragazzi divenendo per loro un vero punto di riferimento. Abbiamo ascoltato le loro storie, che tutti dovrebbero conoscere per poter capire il buio da cui arrivano, e non siamo riusciti ad andare più via”.
“Il Centro – chiosa Daniela Oggiano, una delle volontarie – per molti dei servizi essenziali si è retto sulla disponibilità ed impegno dei volontari e sulle tante donazioni della cittadinanza, sopperendo alle mancanze della cooperativa che lo gestisce, oltre i ragionevoli limiti dell’attività volontaria”.
“La cooperativa – spiega Oggiano – faceva firmare ai ragazzi un foglio col quale dichiaravano di aver ricevuto dei cambi indumenti completi, lo shampoo, una ricarica telefonica, scarpe, giubbotto, saponi. Il primo giorno siamo stati affiancati da una persona impegnata nella cooperativa, poi invece il plico dei documenti da far firmare è stato consegnato direttamente a noi. In questi ultimi giorni però, viste le abbondanti mancanze, abbiamo comprato noi quello che mancava. A questo punto però ci rifiutiamo di far firmare questo foglio, proprio perché non possiamo permettere che la cooperativa abbia la possibilità di dire che tutto va per il meglio, non è così".
"Nel dettaglio – si legge nel comunicato stampa – dichiariamo di aver visto irregolarità rispetto a ciò che è previsto dal bando su ciò che segue:
– Servizio Lavanderia: assenza di una zona preposta al lavaggio degli indumenti ad alta temperatura la cui necessità è accentuata dalla presenza tra i ragazzi di numerosi casi di scabbia ;
– Sostegno Psicologico
– Assistenza sanitaria: Il bando prevede che la cooperativa debba fornire sia il trasporto necessario che l’assistenza in caso di ricovero. Nei fatti i ragazzi inviati con il 118, malati, stanchi, erano spesso costretti a tornare a piedi dai presidi ospedalieri, quelli ricoverati venivano lasciati soli, privi di vestiti e assistenza, costringendo spesso il personale medico e infermieristico a portare dei cambi per far si che potessero essere vestiti. Infine le terapie mediche, come quelle per la scabbia, che hanno un costo notevole, sono state fatte con grossi ritardi creando così il rischio si ampliassero i contagi anche a chi inizialmente non ne era affetto.
-Servizi di pulizia e igiene ambientale: Le pulizie non sono effettuate giornalmente come previsto, alcuni ambienti della struttura sono sporchi e pericolosi per via della presenza di vetro anche dove giocano i bambini.
– Fornitura di beni: in merito alla fornitura dei beni, i ragazzi alloggiano in tre o in 4 in camere doppie, alcune con gli scarichi non funzionanti e nell’impossibilità di tirare l’acqua del wc;
– I pocket-money, così come le ricariche telefoniche, come ci è stato riferito sia dai ragazzi che da alcuni dipendenti della cooperativa, non sono stati dati per intero anche se veniva fatto dichiarare loro il contrario.
– Sevizi per l’integrazione: Anche questi totalmente assenti per quanto concerne la cooperativa ma attuati da mediatori volontari".
“Non è nostra intenzione – evidenzia poi il gruppo – sollevare un polverone mediatico su un tema già molto delicato e ci scusiamo in anticipo, per questa decisione, con tutti gli ospiti del Centro, speriamo sia solo una cosa temporanea. Tuttavia riteniamo un nostro dovere civico e umano non tacere di fronte alle tante, troppe, violazioni compiute sotto i nostri occhi".
"Continueremo ad aiutare i ragazzi nel piazzale pubblico dell’Hotel – concludono – e tutti gli aggiornamenti saranno affidati alla nostra pagina Facebook Restiamo Umani – Volontari Accoglienza Cagliari. Avremo ancora bisogno di supporto per i ragazzi ma soprattutto perché crediamo nella giustizia. Restiamo umani, sempre”.