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La Giunta delle elezioni ha preso atto della proclamazione dell'ex sindaco di Buddusò, Giovanni Satta, indicato come il sessantesimo consigliere regionale nell'assemblea legislativa. Satta è, però, in carcere perché coinvolto nell'inchiesta sul traffico internazionale di droga in Costa Smeralda. E' quanto emerge dalla seduta dell'organismo, che si è riunito oggi poco prima dell'avvio dei lavori dell'Aula.
Satta, che aveva chiesto attraverso i suoi legali di poter giurare per entrare ufficialmente in possesso dell'incarico, non potrà farlo oggi visto che il Gip di Cagliari, Giovanni Massidda, ha rigettato la richiesta di poter lasciare la cella.
L'esponente dell'Uds, quindi, non percepirà nessun emolumento e non può essere sospeso né sostituito: il Consiglio rimarrà quindi con 59 componenti nel pieno delle sue funzioni.
Nel frattempo domani al Tar della Sardegna si discute il ricorso dell'esponente Udc di Bosa Alfondo Marras che dovrebbe sostituire l'attuale consigliere Udc e sindaco di Ruinas, Oristano, Gianni Tatti, dichiarato ineleggibile dal Consiglio di Stato perché non si era dimesso in tempo dal Cda dell'Ente Foreste. Marras ha ricorso contro la decisione del Consiglio regionale di attendere la definitiva sentenza della Cassazione per provvedere alla sostituzione o meno del consigliere.