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Blitz di una trentina di operai dell'ex Ila e delle aziende d'appalto dell'Alcoa nella sede dell'assessorato del Lavoro a Cagliari. La delegazione chiede notizie sul futuro dei 110 lavoratori (50 appalti Alcoa e 60 ex Ila) rimasti senza l'ammortizzatore sociale.
"Occuperemo la struttura finché l'assessore non ci concederà un incontro per spiegarci cosa intende fare di questi padri di famiglia – ha spiegato Manolo Mureddu di Fsm Cisl del Sulcis Iglesiente – in attesa che il governo si assuma le proprie responsabilità e compia gli atti concreti per permettere l'acquisto e il riavvio dello stabilimento Alcoa e che la Regione decida sul destino di quello dell'ex Ila, è indispensabile che i lavoratori vengano messi nella condizione di sopravvivere in modo dignitoso". Anche per questo motivo la delegazione chiede, tra le altre cose, l'avvio di corsi di riqualificazione professionale necessari a formare i 110 che resteranno senza ammortizzatori.

Due ore dopo il blitz nell'assessorato regionale del Lavoro, i trenta operai degli appalti Alcoa e dell'ex Ila hanno desistito dall'occupare la sede in via Santa Gilla a Cagliari. L'assessore Virginia Mura ha infatti convocato i sindacati dei metalmeccanici per giovedì 7 aprile. Sul tavolo, la questione posta questa mattina dai manifestanti, cioè il futuro dei 110 lavoratori (66 dell'Ex Ila e 44 dell'indotto Alcoa) rimasti senza ammortizzatori sociali, ai quali se ne aggiungeranno altri 250 entro dicembre 2016.
Il capo di Gabinetto dell'assessore, Luca Mereu, ha ribadito che "la Regione non è autorizzata a concedere ammortizzatori", ma che "stiamo ragionando sulla possibilità di estendere anche a questi lavoratori gli effetti delle nostre politiche di flexicurity", cioè dei programmi che prevedono tirocini per sei mesi dietro il pagamento di indennità.