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È di circa 10 milioni di euro il bottino del colpo messo a segno ieri sera nel caveau della Mondialpol di Sassari. Il gruppo armato entrato in azione dopo le 20 era composto da almeno 15 persone. Ritrovato un furgone utilizzato dai malviventi per la fuga, bruciato nelle campagne di Alà dei Sardi. Nel frattempo sono arrivati dalla Lombardia i proprietari dell'istituto di vigilanza, che ora sono a colloquio con gli investigatori nella sede assaltata di Caniga. 

Il sindaco Sanna. "È stata un'azione messa a segno da veri e propri professionisti, organizzata nei minimi dettagli, che desta grandissima preoccupazione". Il sindaco di Sassari, Nicola Sanna, commenta così l'assalto armato al caveau della Mondialpol, l'istituto di vigilanza con sede a Caniga, vicino alla Motorizzazione civile.
"La preoccupazione è tanta anche per le conseguenze che l'assalto avrebbe potuto avere", dice il primo cittadino, che dell'accaduto ha discusso con la propria Giunta. Gli amministratori sono "colpiti e sorpresi per la freddezza e la lucidità con cui si è mosso il gruppo armato". "Preoccupa – insiste Sanna – il grado di accuratezza di questi delinquenti e la loro capacità di fuoco. Sarà necessario un accurato incremento delle azioni di controllo e intelligence".
Il sindaco ha parlato con il questore, Pasquale Errico. "Mi ha assicurato – riferisce – che metteranno in campo il massimo impegno investigativo". L'ultimo pensiero è per il titolare della Mondialpol. "Ci ho parlato stamattina al telefono – dice ancora Sanna – ho espresso a lui e a tutti i dipendenti la solidarietà di tutta la città".