In sette anni, dal 2008 al 2014, il commercio con gli alberghi e ristoranti, che vale per un quarto dell'occupazione totale in Sardegna, hanno sopperito alla crisi, anticipando la ripresa economica e occupazionale, ma tra i sardi che cercando lavoro in questo settore esiste un problema di competenze: i lavoratori assunti nel turismo non hanno un'elevata scolarizzazione e specializzazioni richieste dalle aziende del settore che assumono per circa i 2/3 personale qualificato.
E' quanto emerso dalla seconda giornata del Sardinian Job Day Turismo, che ha visto fra i protagonisti, oltre a centinaia di giovani, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e il sottosegretario di Stato con delega al Lavoro, Luigi Bobba, che hanno partecipato ad un confronto pubblico. Secondo i dati del direttore dell'Agenzia regionale del Lavoro, Massimo Temussi, quasi 45mila lavoratori trovano impiego grazie al turismo e gli occupati nel comparto sono cresciuti più della media regionale (7,2% contro l'incremento totale 2015 del 6% rispetto al precedente anno).
La distribuzione dei contratti nel comparto turistico è polarizzata nelle province di Cagliari e Olbia-Tempio che insieme rappresentano quasi il 70% delle assunzioni. I comuni più importanti sono: Cagliari (11,8%), Arzachena (9,3%), Olbia (6,5%) e Pula (5,9%). Per quanto concerne la durata, oltre la metà dei contratti attivati varia da uno a sei mesi. Quello più frequente è di tre mesi. L'industria del divertimento e del tempo libero domanda soprattutto giovani: il 57% delle assunzioni ha interessato lavoratori di età inferiore ai 35 anni.
Al Sardinian Job Day del 2015 le aziende si sono presentate con 1.732 posti vacanti e 119 per tirocini per 1.613 rapporti di lavoro, mentre le candidature presentate sono state 16.507, 5.462 per tirocini e 11.045 per rapporti di lavoro. Di questi ne sono stati selezionate 2.306, 410 per tirocini e 1.896 per rapporti di lavoro. Secondo il sottosegretario Bobba "l'opportunità di valorizzare il turismo in Sardegna per renderla attrattiva non deve essere solo per la parte costiera ma anche per tutto il resto del territorio, che spesso ha cose belle ma un po' nascoste e poco conosciute".
Il presidente Pigliaru ha sottolineato che "bisogna consolidare molto la costa per poter poi diffondere lavoro e benessere, riuscire a destagionalizzare e mettere tante cose assieme: i trasporti, la mobilità e bisogna fare sì che i negozi e gli alberghi siano aperti. La nostra idea è di fare una sperimentazione in poche aree della Sardegna con le autonomie locali e le associazioni di albergatori. Serve la collaborazione di tutti altrimenti l'Isola rischia di morire di piccolo e di separato".
Pigliaru: Per rilanciare interno bisogna sconfiggere peste suina
"Per rilanciare le zone interne occorre, tra le altre cose, sconfiggere la peste suina. Possiamo fare tutto quello che vogliamo, ma se poi non riusciamo a sconfiggere questa epidemia, stiamo lì a parlare di zone interne? Non esiste". A sottolinearlo è il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, a margine della seconda giornata di Sardinian Job Day Turismo, che si chiude oggi alla Fiera di Cagliari.
"Abbiamo bisogno di una grande azione collettiva per liberare le risorse che ci sono nell'interno – ha aggiunto il governatore -. Se continuiamo a dare spazio a persone che vogliono vivacchiare nell'illegalità tenendo in ostaggio un intero settore non andiamo da nessuna parte. I turisti devono poter venire qui e devono avere la possibilità di andare nell'interno e mangiare il migliore prosciutto del mondo".