La rinuncia al simbolo di Forza Italia per le elezioni comunali a Cagliari non è un'ipotesi campata in aria. Anzi. Tutto questo per favorire l'appoggio a candidati sindaci di centrodestra esterni al partito, ma con buone possibilità di insidiare gli avversari.
In questa fase, tuttavia, Fi sta ancora discutendo se dare il sostegno al'ex senatore azzurro Piergiorgio Massidda o al deputato dei Riformatori Pierpaolo Vargiu, i due esponenti del centrodestra ufficialmente in corsa per la carica di sindaco nel capoluogo sardo. Tra una settimana, al massimo dieci giorni, la decisione definitiva sul candidato.
All'indomani dalla cena con Silvio Berlusconi, il coordinatore regionale del partito, Ugo Cappellacci, fa il punto della situazione sulle comunali in Sardegna, a margine della conferenza stampa sui trasporti aerei da e per l'Isola. "Al momento sono ancora in campo tutte le ipotesi – spiega l'ex governatore – La lista caratterizzata in modo forte a livello locale, in linea di principio non ci dispiace in un momento in cui la politica ha bisogno di ritrovare i suoi spazi e deve essere più connessa ai bisogni della gente. Un conto, però – precisa – è avere una deroga all'uso del simbolo in ambito locale, un altro è trovare la sintesi sul giusto candidato. Il mio auspicio continua ad essere quello di riunire tutte le forze del centrodestra, che compatto ha ottime chances".
E se a Olbia, dopo il sondaggio che ha puntato sull'ex sindaco Settimo Nizzi come il miglior candidato per Forza Italia, c'è da dirimere la questione dei dissidenti e definire complessivamente la coalizione, condividendo la scelta di Nizzi, a Carbonia si è ancora al palo nella ricerca del candidato.
L'ormai ex 'corazzata' azzurra è in ritardo e ha difficoltà a fare sintesi sui nomi. Inevitabili i mal di pancia interni per la gestione del partito. L'ultimo affondo a Cappellacci lo ha portato l'europarlamentare Salvatore Cicu. Ma il coordinatore getta acqua sul fuoco.
"Il dibattito è sempre stato acceso dentro Forza Italia – sottolinea Cappellacci – basti pensare che il nuovo coordinatore regionale non ha neppure un anno di carica e che sono serviti due anni per dirimere le varie posizioni. La sintesi perfetta non si trova mai e credo non ci sia nulla di nuovo sotto il sole. Rispetto a chi porta avanti le proprie convinzioni, io ho una responsabilità più grande in una visione più complessiva, quella di guidare il partito in Sardegna".