"E' la terza consegna di ordigni militari del 2015, la seconda per via aerea che fa chiaramente intendere l'urgenza di approvvigionamento di materiale bellico da parte delle forze armate saudite".
"Si tratta di un carico di tonnellate di componenti di bombe italiane che è atterrato nella base militare della Royal Saudi Armed Forces di Taif", sostiene Giorgio Beretta dell' Osservatorio OPAL di Brescia. "Ma non sappiamo, ed è anche questo che il governo dovrebbe chiarire, se si tratta di esportazioni che rispondono a nuove e recenti autorizzazioni o a quelle rilasciate negli anni scorsi. Resta il fatto che ordigni inesplosi del tipo di quelli inviati dall'Italia, come le bombe MK84 e Blu109, sono stati ritrovati in diverse città dello Yemen bombardate dalla coalizione saudita e che il nostro Ministero degli Esteri non ha mai smentito che le forze militari saudite stiano impiegando anche ordigni prodotti in Italia".
L'offensiva dell'Arabia Saudita in Yemen – si legge nella nota – ha già causato "più di 5.700 morti di cui almeno 830 tra donne e bambini e 20mila feriti provocando una catastrofe umanitaria con oltre un milione di sfollati e 21 milioni di persone che necessitano di urgenti aiuti. Ancora una volta ci dobbiamo occupare di questa situazione – dichiara Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia – ricordando i nostri reiterati appelli per istituire una commissione di inchiesta internazionale sui crimini di guerra commessi in Yemen e per una sospensione immediata dei trasferimenti di armi. Di fonte alla catastrofe umanitaria che sta avvenendo in Yemen chiediamo al Governo italiano di esplicitare la propria posizione di pronunciarsi con chiarezza". 

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