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In attesa che l'aritmetica sfumi i sogni dei più irriducibili ottimisti, la Dinamo Banco di Sardegna Sassari ospita il Darussafaka di Istanbul con l'obiettivo, minimo rispetto alle attese, di eguagliare il non esaltante record dello scorso anno. All'esordio in Eurolega, Sassari ottenne una vittoria in dieci partite, quest'anno è ancora a secco dopo cinque gare. La prima di ritorno (oggi alle ore 21 al PalaSerradimigni) potrebbe servire per tirare su il morale a un ambiente in crisi.
Mancano risultati, gioco, identità di squadra e feeling tra i giocatori e la piazza, insoddisfatta dello spettacolo visto sin qui. Alla vigilia della sfida coi turchi, alle scuse del presidente Stefano Sardara dopo la pessima gara di lunedì a Bologna si aggiunge l'ultimatum di coach Meo Sacchetti. "È tempo di dare spazio a chi merita, per vincere è necessario trovare qualcosa di nuovo", dice il tecnico di Altamura. Basta gerarchie, da oggi tutti sono in discussione. "Attendo risposte dal campo – avverte Sacchetti – do molta fiducia ai miei giocatori, è il mio modo di cercare di tirare fuori da loro il meglio". Il coach è sincero: "In Europa pensavamo di giocarcela un po' di più dell'anno scorso, stiamo lavorando per trovare fluidità, per essere quelli d'inizio stagione o del precampionato".
A Istanbul la sconfitta arrivò al supplementare, dopo un match praticamente vinto. "A loro mancavano Wilbekin, Markoishvili e Aldemir, è una squadra diversa, evoluta, dal potenziale importante – conclude Sacchetti – sin qui abbiamo visto che non basta stare un po' in partita per giocare a certi livelli, serve che i cinque giocatori in campo diano sempre il massimo". I biancoblù sono avvisati.