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"È impensabile che i disavanzi della sanità sarda possano essere compensati con nuovi ticket o imposte a carico dei cittadini", così il segretario regionale Cisl, Ignazio Ganga, che prende posizione contro l'introduzione di nuove eventuali spese per i cittadini.
"Se la sanità, per un errore della politica in carica nel non lontano 2006, ricade totalmente sul bilancio regionale e se la Sardegna deve fare i conti con un deficit del sistema salute di 400 milioni di euro, ciò non dovrà ricadere sulle spalle dei cittadini. Neppure cattive gestioni delle aziende – ha sottolineato Ganga – dovranno condizionare la spesa sanitaria futura già pesantemente sollecitata dalle precedenti manovre economiche e finanziarie o portare all'introduzione di nuovi ticket. Se è fondamentale mantenere in equilibrio economico il sistema sanitario, rispetto al quale il sindacato chiederà nelle prossime ore un'audizione all'assessore Arru, è anche naturale sollecitare che esso non preveda nessun tipo di tagli".
"Va riaperto immediatamente il confronto con lo Stato e vanno rivisti – ha aggiunto il sindacalista – i termini di un accordo fallimentare che in Sardegna ha prodotto un bilancio pesantemente caratterizzato dalla spesa sanitaria e poco versatile per affrontare le politiche del lavoro e dello sviluppo. Un bilancio sanitario che in sede di prossima finanziaria regionale dovrà evitare di far digerire azioni di contenimento della presenza socio sanitaria soprattutto sulle periferie o di ricorrere alle tasche dei Sardi già gravate dagli extracosti delle note diseconomie strutturali derivanti dalla complessità del vivere su un'Isola".