Con l'appalto di circa 6 milioni per la realizzazione del nuovo depuratore di Sant'Antioco, Abbanoa chiude il cerchio della spesa dei fondi Cipe 60/2012, 50 milioni per 14 opere infrastrutturali in Sardegna. Interventi di rilevanza strategica nei settori ambientali della depurazione delle acque a cui l'Isola ha risposto con grande velocità rispetto alle altre regioni del Mezzogiorno, tanto da essere citata come "esempio virtuoso nella spesa dei fondi Cipe 60/2012" nel corso degli Stati generali delle acque pulite organizzati da #Italiasicura, task force di Palazzo Chigi su dissesto idrogeologico e infrastrutture idriche. Un riconoscimento che oggi viene confermato dall'appalto del quattordicesimo intervento infrastrutturale: il nuovo depuratore di Sant'Antioco, con cui Abbanoa va a risolvere il problema di messa in mora da parte dell'Europa proprio per i mancati adeguamenti nel trattamento dei reflui fognari. La Sardegna è ora la prima regione del Mezzogiorno ad aver impegnato le risorse. Il nuovo impianto di Sant'Antioco, che sorgerà a fianco del vecchio, avrà tutte le sezioni di trattamento necessarie alla completa depurazione nel pieno rispetto delle normative vigenti. Sarà dimensionato e articolato in maniera tale da poter trattare sia le portate invernali sia le ben più consistenti portate estive. Il vecchio depuratore, infatti, era ormai inadeguato e sottodimensionato. Le acque adeguatamente depurate saranno riversate in mare con una condotta sottomarina che avrà il punto di scarico al largo della costa e non a pochi metri dalla battigia, com'è l'attuale.
Uncategorized Sant’Antioco, ecco i fondi per nuovo depuratore