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"In Sardegna ci sono 4.000 insegnanti precari che potevano concorrere alla stabilizzazione attraverso la Buona Scuola, tra vincitori di concorso e graduatorie ad esaurimento. Per il rischio di lasciare la propria terra oltre 2.300 hanno rinunciato in partenza a fare la domanda". Lo denuncia il deputato di Unidos Mauro Pili replicando ai numeri diffusi dal ministero dell'Istruzione.
"Hanno inviato la domanda per la prima fase meno del 50%, 1.747, e di questi solo 157 sono stati stabilizzati e due hanno rinunciato – spiega il parlamentare sardo che ha presentato un'interrogazione al ministro Stefania Giannini – Se la matematica non è un'opinione il risultato è disastroso. Su 4.000 aventi diritto sono stati stabilizzati solo 155, ovvero il 3,8%.
Su coloro che hanno presentato domanda solo l'8,9% è stato stabilizzato. Dunque, un imbroglio di Stato".
"Una riforma fallimentare, fallita nel suo principale obiettivo eliminare la precarietà dalla scuola per garantire continuità didattica – attacca Pili – E' semplicemente vergognoso sentire il presidente della Regione e i suoi accoliti di partito difendere questa vergogna che ha umiliato il 96% dei precari sardi. La scuola sarda è in mano a degli irresponsabili senza scrupoli. La seduta del 22 settembre del Consiglio regionale è destinata a trasformarsi in una farsa bipartisan del centrosinistra e del centrodestra. Una seduta inutile e fuori tempo massimo. Ora non serve parlare – taglia corto il deputato – bisognava battersi prima del 13 settembre per impugnare la legge davanti alla Corte costituzionale. Scaduto quel termine tutto è inutile".