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"Una discarica in prossimità del villaggio penitenziario di Cagliari-Uta è inaccettabile, anche perché è più che sufficiente ciò che di insopportabile già si sente nell'aria", lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell'associazione Socialismo Diritti Riforme, con riferimento al progetto di utilizzo di un'area di Macchiareddu, a circa quattro chilometri dall'abitato di Capoterra e a un chilometro e mezzo dal penitenziario, per la raccolta di ceneri inerti provenienti dal termovalorizzatore del Cacip e di secco indifferenziato.

"Nella landa desolata paludosa dove sorge la mega struttura del villaggio penitenziario 'Ettore Scalas' di Uta, principale luogo di detenzione della Sardegna con 650 posti regolamentari e 950 tollerabili, sono presenti – sottolinea Caligaris – con i fumi di diverse ciminiere e odori nauseabondi, impianti fotovoltaici, pale eoliche e vasche per l'irrigazione. La discarica sarebbe la ciliegina sulla torta e confermerebbe, semmai ci fossero dubbi in proposito, la considerazione in cui viene tenuto non solo chi sconta una pena, ma anche chi vi lavora".