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E' una storia millenaria quella del santuario della Madonna del Rimedio, a metà strada fra Oristano e Donigala Fenughedu. La struttura è stata edificata sulle rovine di una chiesetta medievale con pianta a croce latina del villaggio di "Nuracraba" cancellato dopo il 1727 dalle pestilenze e dalle alluvioni, che a sua volta era sorto attorno ai resti di un antico villaggio nuragico. Ora una mostra fotografica, allestita dalla Biblioteca dell'Istituto di Riabilitazione Santa Maria Bambina, ne racconta gli ultimi cento anni di storia con un allestimento curato da Elisa Sanna e Mariano Pinna.
La mostra aprirà domenica 23 agosto nella Sala Mastino della struttura sanitaria e resterà aperta sino alla festa della Madonna del Rimedio che ogni anno, l'8 settembre, richiama migliaia di fedeli. Cento anni di grandi trasformazioni per il Santuario, documentate le foto d'epoca reperite dai curatori nell'archivio del Santa Maria Bambina ma anche attraverso internet. Le prime trasformazioni risalgono agli albori del secolo scorso, con la demolizione del campanile a vela e la edificazione di uno nuovo alto 16 metri che svettava dalla navata di destra e che venne demolito a sua volta nel 1948 per far posto a un nuovo campanile, stavolta sul lato sinistro della facciata e ancora più imponente. Nel frattempo sono stati realizzati anche altri interventi che hanno riguardato in particolare il presbiterio e la navata centrale. La mostra si compone di 12 pannelli con 18 fotografie e altri quattro pannelli dedicati alla figura del canonico Felice Mastino, storico rettore del Santuario nel quale sono state traslate le sue spoglie, oltre che fondatore dell'adiacente istituto di Riabilitazione intitolato a Santa Maria Bambina.