Scuole finite, ma la protesta dei prof continua: in corteo a Cagliari, da piazza del Carmine con tappe al Comune e al Consiglio regionale, per dire no alla 'Buona scuola' di Renzi. Proprio nel giorno in cui il progetto del Governo taglia il traguardo con il sì definitivo a Montecitorio.
"È importante – spiega Tiziana Sanna, segretario generale della Flc scuola – che anche le istituzioni si rendano conto di quello che sta succedendo e che inevitabilmente succederà: questa riforma affosserà la scuola. E la Sardegna sarà tra le prime a pagare".
Una protesta molto partecipata: insieme alla Cgil c'erano le bandiere degli altri sindacati per un totale di circa seicento persone. Molto chiasso: slogan urlati con il megafono e tanto chiasso anche con i coperchi delle pentole. Tappa finale, piazza Ingrao: davanti alla direzione scolastica regionale e alla sede del Pd. "Stiamo chiedendo – spiega Sanna – come si fa a votare a Montecitorio una riforma come questa: altro che potenziamento, a settembre sarà un disastro".
Nel mirino i meccanismi che prevedono l'ingresso dei privati a sostegno degli istituiti. "Beh – commenta la sindacalista- non immaginiamo certo che gli imprenditori si mettano in fila per sostenere le scuole sarde. Nell'isola si correrà il rischio di non avere a disposizione il personale per non aprirle nemmeno alcune scuole".
Una battaglia che non termina oggi. "Ora combatteremo scuola per scuola – assicura Sanna – in modo lecito, sia chiaro: smaschereremo questa riforma".