Dallo scorso fine settimana una delegazione sarda, composta anche da consiglieri regionali, si trova in Kurdistan per incontrare rappresentanti istituzionali e per conoscere la realtà di un popolo di 40 milioni di persone.
Della delegazione fanno parte Luca Pizzuto (Gruppo Sel), Gavino Sale (Gruppo Misto) e Paolo Zedda (Gruppo Soberania e indipendentzia), dai consiglieri comunali di Cagliari Enrico Lobina (Sardegna Sovrana), e di Carbonia, Matteo Sestu (Sel); dal giornalista freelance Roberto Mulas e da Antonello Pabis (Asce e Rete italiana di solidarietà col popolo kurdo).
Dopo aver visitato sabato un campo profughi di Yazida nella municipalità di Yaniseir, a 40 km da Diyarbakir, città turca a maggiore estrazione curda, la delegazione dei consiglieri sardi ha portato i saluti del presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ad Ali Simsek, segretario del Bdp, maggiore partito curdo in Turchia. Successivamente si è trattenuta con una delegazione del Congresso curdo (Kcd) composta da tre ministri locali e capeggiata da Seydi Firat, per poi incontrare una deputazione dell'amministrazione di Diyarbakir composta da Fethi Suvari, segretario generale, e da Cihan Aydin, vice co-sindaco. Domenica è proseguita con visite ufficiali ai monumenti storici della città di Diyarbakir, come il Caravan Serraglio risalente al sedicesimo secolo e la Grande Moschea – architettura araba in basalto e pietra lavica risalente al 1091 – per concludere con la città di Urfa, da cui si può raggiungere il cantone di Kobane. Lunedì i sardi hanno raggiunto il confine turco-siriano per incontrare Ismail Sahin e Rovda Binici, co-presidenti del partito Hdp di Suruc, cittadina alle porte di Kobane che è stata negli ultimi mesi lo snodo di tutte le forze curde Ypg, accorse nel Rojava siriano per combattere contro i miliziani dell'Isis.
"La straordinaria esperienza di governo comunitario che state portando avanti nell'autoproclamata autonomia democratica del Rojava, nella quale convivono etnie, culture e religioni differenti, è la risposta più alta alla teoria degli stati monoetnici o monoreligiosi – ha scritto il presidente Ganau, in una lettera consegnata dai delegati alle autorità del più forte partito del sudest turco -. Mi auguro di potervi avere come graditi ospiti quando le vostre condizioni lo consentiranno".
Oltre alla lettera i sardi hanno consegnato la bandiera dei 4 Mori che verrà recapitata personalmente ai co-sindaci di Kobane come segno di fratellanza e solidarietà del popolo sardo verso i curdi in lotta contro le forze del Daesh.
Notizie Approfondimenti Guerra all’Isis, delegazione sarda in Kurdistan: bandiera dei 4 Mori a Kobane