Nuova accusa per Graziano Mesina, l'ex primula rossa del banditismo sardo in carcere da due anni per associazione a delinquere, traffico di sostanze stupefacenti e un'altra serie di reati: ieri pomeriggio i Carabinieri del Nucleo investigativo di Nuoro gli hanno notificato un avviso di conclusione indagini per un omicidio avvenuto a Mamoiada 41 anni fa, di cui Mesina sarebbe stato il mandante.
Il nuovo filone dell'inchiesta, coordinata dal Pm della Procura barbaricina, Giorgio Bocciarelli, è partito dalla Dda di Cagliari con una serie di intercettazioni ambientali tra 'Grazianeddu' e il suo autista ordinate nell'ambito dell'indagine madre. Conversazioni da cui sarebbe emerso il coinvolgimento di Mesina come mandante dell'omicidio di Santino Gungui, classe 1937, ucciso a Mamoiada nel dicembre del 1974, quando l'ex primula rossa era in carcere. Il delitto sarebbe stato commissionato perchè la vittima non avrebbe consegnato dei soldi agli uomini di fiducia di Mesina.
La conversazione è stata intercettata in un'auto, verosimilmente nella Porche Cayenne del bandito, nel 2012, mentre parlava con uno dei suoi autisti. Questo ramo di inchiesta è stato poi stralciato dagli atti della Dda e acquisito per competenza dalla Procura di Nuoro. Mesina ha già nominato per la difesa da questa nuova contestazione i legali di fiducia: Maria Luisa Vernier e Beatrice Goddi, che da domani potranno prendere visione degli atti.