L'assessore regionale della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, ha inviato una lettera ai vertici di Unicredit per protestare contro la lentezza con cui vanno avanti le procedure di valutazione di Pia (Bandi Pacchetti Integrati di Agevolazione Industria, Artigianato, Servizi e Turismo) e Pfsl (Progetti di Filiera e Sviluppo Locale), causa di problemi non solo alle imprese sarde interessate ma anche alla Regione, che rischia di perdere finanziamenti comunitari e, allo stesso tempo, di subire un danno d'immagine.
"A distanza di un anno dall'incontro svoltosi a Cagliari, mio malgrado devo registrare che permangono gravi elementi di criticità", scrive l'assessore Paci, sottolineando che gli aspetti che maggiormente preoccupano sono tre. Primo punto – spiega una nota della Regione – la lentezza nella valutazione dei PFSL e del PIA 2013. Le procedure sarebbero dovute partire con la presentazione delle domande su entrambi i bandi e quindi sin dallo scorso mese di settembre, scadenza non rispettata, attraverso la costituzione di gruppi di lavoro dedicati, mai costituiti.
"Analogamente permangono comportamenti poco collaborativi nell'istruttoria dei Pacchetti integrati di agevolazione, partiti in ritardo in quanto accodati ai PFSL, e per i quali si riscontra il non utilizzo delle piattaforme di valutazione condivise preferendo gestire le istruttorie esternamente". Ciò significa che gli uffici non possono verificare lo stato di avanzamento sulla singola pratica. Entrambe le procedure avrebbero dovuto concludersi entro 90 giorni, a partire da settembre per le prime domande presentate, mentre risultano in larghissima parte ancora in itinere. Secondo: i ritardi nelle procedure di verifica delle rendicontazioni. Sono 120 le situazioni per le quali si rilevano gravi ritardi o inadempienze.
"A fronte di una tempistica prevista di due mesi per la gestione della rendicontazione delle spese – scrive il vicepresidente della Regione – si registra, invece, una media di oltre 8 mesi (con punte di 18) con ripercussioni sullo stato di avanzamento della spesa che si attesta ad appena il 49%, depurato delle pratiche revocate, con un avanzamento di appena il 5% negli ultimi 8 mesi, di cui 3% riferibile ad una sola erogazione effettuata nella scorsa settimana".
Pochi sopralluoghi e organico scarso rendono poi impossibile ogni interlocuzione. Terzo: l'implementazione dei sistemi di monitoraggio per la certificazione comunitaria, che la Struttura di Unicredit avrebbe dovuto garantire attraverso il caricamento sul sistema di monitoraggio regionale delle informazioni. Solo a settembre 2014 si è intervenuto per recuperare la situazione di oltre un anno di arretrati e, allo stato attuale, non si ha ancora evidenza del caricamento di tutte le pratiche pregresse con conseguente riallineamento.
"In conclusione faccio rilevare che le inefficienze sopra elencate causano difficoltà nella programmazione delle domande di pagamento e conseguentemente espongono la Regione al rischio di perdita di risorse comunitarie. Inoltre, generano un grave danno di immagine nei confronti del sistema delle imprese e dell'opinione pubblica alla stessa Unicredit e anche alla Regione Sardegna. Confidiamo che con immediatezza possano essere adeguatamente riorganizzati i gruppi di lavoro interni di Unicredit e possa così essere ripresa una adeguata funzionalità del lavoro istruttorio e di gestione a Voi affidato".