Sono 354 i centri con l'acqua potabile a fronte di soli cinque Comuni e due frazioni con valori fuori norma. Il dato è stato reso noto oggi da Abbanoa, che replicando a notizie di stampa, precisa che "non ci sono ordinanze di non potabilità che si moltiplicano ma anzi una continua diminuzione. Descrivere una situazione di emergenza diffusa, oltre a non avere riscontro nella realtà – spiega Abbanoa in una nota – genera un ingiustificato allarme e un danno, non solo all'Azienda, ma soprattutto all'immagine dell'Isola". Rispetto all'anno scorso, nel 2015 secondo i dati di Abbanoa gli episodi di non potabilità si sono dimezzati e anche negli ultimi giorni sono rientrati a norma i valori in alcuni centri. Tutto ciò nonostante da gennaio si sia passati da un'emergenza siccità, con bacini quasi a secco e acqua residua simile più a fango, a un periodo di forti precipitazioni che ha causato fenomeni d'intorbidimento diffusi.
Ogni anno Abbanoa – continua la nota – tratta più di 250 milioni di metri cubi d'acqua che per l'85 per cento arriva dai laghi artificiali che hanno risorse di pessima qualità e il restante proveniente da sorgenti e pozzi locali fortemente influenzati dall'andamento climatico. Da questa condizione di partenza, unica in Italia, Abbanoa riesce a garantire acqua potabile tutto l'anno al 96 per cento della Sardegna grazie al continuo impegno e alla professionalità dei propri tecnici che lavorano nei 45 impianti di potabilizzazione in servizio in tutta l'Isola. In altre regioni ci sono intere province che hanno l'acqua non potabile a causa, per esempio nell'alto Lazio, della presenza di arsenico nella risorsa distribuita.
Ci sono, invece, isolate criticità, come Sassari, che Abbanoa sta affrontando in maniera decisa con un programma serrato di pulizia e spurgo delle reti: non si tratta di "palliativi", ma della soluzione migliore per ripristinare nel più breve tempo possibile la potabilità dell'acqua. E' la stessa tecnica adottata per le reti di Porto Torres con il risultato che i valori sono ritornati a norma. I problemi sono legati alle condizioni critiche delle infrastrutture che Abbanoa ha ereditato dalle precedenti gestioni e che sta mettendo mano con un drastico piano di investimenti per oltre 500 milioni di euro.
Anche sul fronte della depurazione – assicura Abbanoa – la situazione è sotto controllo. Sono 360 i depuratori in servizio a garanzia della tutela dell'ambiente ma sono già in corso 14 appalti per complessivi 50 milioni di euro che consentiranno di realizzare nuovi impianti e reti fognaria: arrivano dai fondi Cipe sulla depurazione per i quali la Sardegna risulta la regione più virtuosa nella loro spesa.