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Niente basi e niente scorie nucleari. Tutto sintetizzato in poche parole: "Ieri carne da cannone, oggi carne da radiazione". È uno dei manifesti comparso nel sit-in organizzato, come ogni 15 del mese oramai da quattro anni, dalle associazioni antimilitariste Gettiamo le basi, Famiglie militari uccisi da tumore, Comitato Amparu, Comitato su Sentidu assieme a altre organizzazioni indipendentiste. Con loro ci sono i No nucle per un'altra battaglia, quella contro il deposito di scorie: proprio in questi giorni è attesa la lista dei siti potenzialmente idonei.
Il messaggio dei No nucle è chiaro: niente Sardegna. "Ci hanno provato – spiega Mariella Cao di Gettiamo le basi – nel 2003 e gli abbiamo detto no, ci hanno tentato nel 2011 e gli abbiamo detto di no. Come dobbiamo farglielo capire?". Prima di oggi c'era stata una settimana fa una manifestazione in tutta la Sardegna per ribadire il concetto. Confermato, anche durante il sit-in di questa mattina, il 43esimo da quando è iniziata la protesta, gli obiettivi dei Comitati e delle associazioni: niente più basi militari in Sardegna, via quelle che ci sono e subito la bonifica delle aree occupate in questi anni dai poligoni. Tutto questo a pochi giorni da un'altra protesta, sfociata in scontri fra manifestanti e forze dell'ordine, davanti all'aeroporto militare di Decimomannu. Tutto un altro discorso il sit-in di questa mattina: un presidio pacifico e niente maniere forti: solo parole, striscioni e manifesti di rabbia.