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Ultima chiamata per la Serie A. Contro il Napoli il Cagliari si gioca davvero l'ultima chance per tenersi aggrappati alla massima serie. L'incubo della retrocessione sembra avvicinarsi sempre di più, anche perché sulla carta contro i partenopei non ci sarebbe gara. Ma Zdenek Zeman ha detto ieri che alla salvezza lui e la squadra ci credono ancora.

Ma è anche vero che dopo l'irruzione degli ultrà nel centro sportivo di Assemini questa volta è diventata una partita che fa storia a sé. Non solo perché in Sardegna la sfida (e si torna sempre alle note dello spareggio al San Paolo) è vissuta quasi con l'accanimento di un derby, ma proprio per i fatti di venerdì scorso con il blitz nella sede del ritiro della squadra di Zeman e le polemiche che ne sono seguite. Due giorni sono bastati per chiudere la faccenda e dimenticare tutto? Il punto interrogativo rimane. La Digos continua le indagini per fare piena luce sulla vicenda. E al Sant'Elia è prevedibile che rimanga alta la guardia delle forze dell'ordine, dal momento che, sotto ogni di punto di vista, la gara contro la formazione di Benitez può essere considerata la più delicata della stagione.

I giocatori e la società rossoblù stanno facendo di tutto per pensare solo al campo, a poche ore dal fischio di avvio di una gara assolutamente da giocare a cento all'ora dall'inizio alla fine. E con il fiato sospeso per quello che potrebbe accadere sugli spalti. Un match in cui il Cagliari è chiamato a giocarsi tutto. Per vincere serviranno l'esperienza e l'attaccamento alla maglia del capitano Daniele Conti, dal primo minuto sul terreno di gioco (Crisetig è squalificato) per provare a tenere in vita la squadra in cui gioca da quindici anni, praticamente da sempre. Dall'altra parte però c'è il Napoli dei campioni, da Higuain a Hamsik: gente che non perdona. Chiuso dal pronostico al Cagliari serve tanto cuore, e sperare che il miracolo si avveri.