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La bellezza dei boschi e delle querce secolari tra la fitta macchia mediterranea, i laghi di Gusana, Cucchinadorza e Torrei, il patrimonio archeologico delle domus de janas, tombe dei giganti e nuraghi, poi il folclore, le tradizioni locali e i piatti tipici: sono questi gli ingredienti alla base del progetto transnazionale Abbas "Sport Fishing Tourism" finanziato dal Programma di sviluppo rurale (Psr) della Ue per valorizzare il turismo dei laghi e dei fiumi.
L'obiettivo è di produrre economia attraverso attività parallele alla pesca, come itinerari per mountain bike, trekking e canottaggio, il turismo fotografico, il geocatching e il bird watching: tutto per attrarre i visitatori del Nord Europa, particolarmente interessati al turismo rurale. Un progetto transnazionale che ha percorso varie tappe, quante sono le nazioni dei partner associati che sfruttano le misure del Psr: la prima nel giugno scorso in Finlandia, la seconda a settembre in Svezia, la terza a ottobre in Sardegna.
L'evento conclusivo di questo percorso si è svolto oggi nella sede della Camera di commercio di Nuoro e ha visto la partecipazione di tre Gal della Sardegna (Barbagia Mandrolisai capofila, Logudoro-Goceano e Sarcidano Barbagia di Seulo), di due Gal della Svezia e di un Gal della Finlandia. E ancora i rappresentanti del Consorzio Bim Taloro e del Consorzio Turistico dei Laghi. "Questo è un progetto pilota che ha offerto agli operatori isolani coinvolti la possibilità di fare un confronto con le realtà scandinave, attive ed efficienti nel settore del turismo della pesca sportiva – ha spiegato il presidente del Gal Barbagia Mandrolisai Bachisio Falconi – Da questi importanti confronti abbiamo individuato i nostri punti deboli, i punti di forza e di possibile successo delle realtà già presenti nell'Isola".
"L'iniziativa è di grande respiro – ha aggiunto Falconi – e può incrementare in maniera significativa il turismo nei fiumi e nei laghi del nostro territorio. Le numerose varietà di pesce presenti nelle nostre acque possono richiamare sia gli sportivi appassionati, ma anche il turismo di massa, come ad esempio il classico pescatore della domenica". Un'offerta turistica che però ha bisogno di sciogliere alcuni nodi infrastrutturali.
"Dobbiamo migliorare ed organizzare la gestione dei trasporti interni, dell'accoglienza professionale, della mappatura dei fiumi e dei laghi dove praticare la pesca – ha chiarito il presidente del Gal – Se vogliamo lavorare con il turismo scandinavo del settore le possibilità ci sono: basti pensare che in un solo Gal svedese, in una stagione, transitano 300.000 persone. Da questo si può desumere quali possibilità possono aprirsi anche per l'indotto".