"Nel nostro ordinamento il crimine di ingenuità non esiste, affermiamo l'assoluta gravità della faccenda legata ai provvedimenti di sospensione e trasferimento rispettivamente dei colleghi Fabio Tortosa di Roma e del dottor Antonio Adornato, comandate del XIII Reparto Mobile di Cagliari". È la dura presa di pozione del sindacato di Polizia Sap che i colleghi finiti nella bufera per il post sulla Diaz pubblicato da Tortosa e sul 'like' messo da Adornato.
"L'ingenuità nella quale è caduto il collega scrivendo il post è assolutamente meritevole di un richiamo, ma riteniamo che nel nostro ordinamento il 'crimine di ingenuità' non esiste – sostiene Luca Agati della segreteria provinciale del Sap – Tortosa ha chiesto scusa ed è assodato che i concetti da lui espressi dovevano essere divulgati con altri tipi di parole; il fatto ben più grave è notare che il partito dell'anti polizia non perde occasione per starci addosso, è un partito che ci vuole male, che ci vuole uccidere".
Il sindacato prende le distanza dai tre che hanno commentato il messaggio "ma – precisa – se uno sparuto numero di poliziotti ha un comportamento deplorevole, non può pagarne le conseguenze una comunità di quattrocentomila persone distribuite su tutto il territorio nazionale". Per Agati, quindi, "il trasferimento del dottor Adornato è assolutamente illegittimo in quanto non è previsto da nessun ordinamento un provvedimento punitivo comminato prima di un processo disciplinare. Ci sembra incredibile – denuncia il sindacalista – che un dirigente senza macchia sia posto alla pubblica gogna per un semplice 'like' che ha il senso di un ingenuo saluto a prescindere dal contenuto espresso da colui che l'ha pubblicato. Stiamo assistendo ad una strumentalizzazione che riteniamo essere grave, vergognosa e sopratutto fatta in malafede".