Sarà una azienda lattiero-casearia di Arborea, la cooperativa 'Assegnatari associati arborea', la prima realtà sarda a usare il metano grazie ad un innovativo impianto a Gnl (Gas naturale liquefatto). L'impianto innovativo è stato realizzato da Cpl Concordia, cooperativa multiutility specializzata in impianti energetici di Concordia sulla Secchia (Modena). L'impianto serve a generare energia termica ed elettrica a costi definiti dal Cpl concorrenziali. Il metano in Sardegna non è utilizzato perché l'isola non ha collegamenti con i gasdotti nazionali. Il metano è invece arrivato in cisterne da Sagunto (Valencia) al porto di Cagliari.
Il 29 gennaio scorso c'è stato il primo rifornimento del serbatoio che si trova nella coop sarda. Il fulcro del progetto è infatti costituito dal nuovo deposito di Gnl in serbatoio che è in grado di refrigerare il gas a temperature tra -160 e -140 gradi centigradi. L'approvvigionamento del Gnl sarà curato da Polargas, la società del Gruppo Cpl specializzata trasporto del combustibile.
Il progetto è stato autorizzato del Comune di Arborea nel 2013, e nel 2014 ha visto la progettazione esecutiva e la relativa costruzione. L'energia elettrica prodotta dalla cogenerazione sarà in gran parte utilizzata dallo coop per la sua produzione, ma una eventuale eccedenza potrà essere ceduta alla rete pubblica. L'energia termica recuperata (dai fumi e dai fluidi di raffreddamento del motore) sarà sfruttata interamente nello stabilimento. "Il Gnl ad Arborea è un'iniziativa di sicuro interesse regionale (e per alcuni versi anche nazionale), che ha raggiunto il suo compimento e può essere un grande segnale d'incoraggiamento per il rilancio economico della Sardegna – spiega Roberto Madella, amministratore Polargas – finalmente c'è la possibilità di avere un vettore energetico pulito, sicuro ed economicamente concorrenziale. Il metano si può portare in Sardegna". Cpl spiega che la stessa metanizzazione dei bacini delle reti gas – dopo l'accantonamento del progetto del metanodotto africano Galsi – potrebbe usufruire di queste iniziative per riprendere connotati di fattibilità economica. Occorre, però, spiega il Gruppo modenese, dotare la Sardegna di depositi costieri che "sfruttando le strutture portuali esistenti, permetta di far approdare navi gasiere di portata adeguata per lo scarico di quantità di metano più significative ed economicamente ancora più concorrenziali".