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Le famiglie sarde sono quelle che in Italia soffrono di più la crisi e la mancanza di lavoro al punto da rischiare il "default". E' la 'fotografia' che emerge dallo studio Italia Lavoro, pubblicata oggi dal quotidiano Il Sole 24 Ore.
Nell'Isola il 24% dei nuclei familiari ha almeno un componente che ha perso il posto di lavoro nel 2013. Al secondo posto la Calabria (23,3%), poi Puglia (22%) e Sicilia (21%).
Dall'indagine emerge una forte frammentazione delle famiglie.
Dal 2006 al 2013 i single sono aumentati in Italia del 42,20%, quelli con figli del 24,80%. In crescita anche le coppie senza figli (+9,30%) e quelle con (+1,60). Risulta inoltre che quasi due milioni di famiglie sono a forte rischio esclusione sociale, non avendo né redditi da lavoro né da pensione, né componenti oltre i 65 anni che potrebbero beneficiare di sussidi sociali.
Nuclei che nel 58% dei casi hanno subito almeno una perdita di lavoro nel giro di un anno, che hanno un figlio a carico (41%), con almeno un giovane sotto i 30 anni che non studia e non lavora, e nel 14% dei casi sono composte da soli stranieri.
Nel 2013 su un totale di 25 milioni di famiglie, l'8,3% ha almeno un giovane sotto i 30 senza lavoro e che non studia. Di questi, tre su dieci hanno i genitori disoccupati. Anche in questa speciale classifica la Sardegna è ai primi posti: è sesta dietro Sicilia, Campania, Calabria, Puglia e Basilicata.