La condanna a 3 anni di reclusione per l'ex direttore dell'Anatomia patologica del Policlinico universitario di Monserrato, Giuseppe Santa Cruz, ma anche quelle a sei mesi per gli altri imputati: Stefano Angius, Davide Matta, Antioco Casula e Rosa Santa Cruz, figlia dell'anziano docente. Sono le richieste formulate al termine di due lunghe requisitorie dai pubblici ministeri di Cagliari Gaetano Porcu e Daniele Caria che oggi, dopo oltre tre anni di processo, hanno chiesto la condanna di tutti gli imputati.
A pesare nelle requisitorie, però, sarebbero anche numerose prescrizioni che farebbero cadere alcune delle imputazioni che erano state contestate al momento del rinvio a giudizio. I difensori dell'ex docente, Francesco Onnis e Raffaello Spano, parleranno nella prossima udienza, fissata per il 25 novembre, quando inizieranno le arringhe davanti al collegio presieduto da Mauro Grandesso.
Giuseppe Santa Cruz è accusato di rifiuto di atti d'ufficio, interruzione di pubblico servizio, abuso d'ufficio e violazione di domicilio. La vicenda si inquadra nella battaglia interna ad Anatomia patologica: l'anziano docente – secondo la tesi accusatoria – avrebbe costretto i chirurghi ad andare in un altro ospedale per l'analisi dei pezzi anatomici, calunniato i dirigenti del Policlinico di Monserrato, fatto irruzione in un laboratorio con una telecamera e fatto assumere la figlia. Matta e Angius, invece, sempre secondo le ipotesi dei magistrati inquirenti, si sarebbero introdotti clandestinamente nel laboratorio di Tossicologia forense per effettuare riprese con una telecamera.