Dal 4 al 9 novembre a Cagliari la settima edizione del Festival Scienza. Sei giorni di conferenze, incontri, laboratori, spettacoli. Tema di quest'anno: "La scienza ci aiuta". Una manifestazione dai grandi numeri: 50 ospiti, 80 appuntamenti, 22 postazioni tra laboratori e percorsi botanici e naturalistici. Oltre 400 fra collaboratori e volontari impegnati nell'organizzazione, 47 tra dipartimenti universitari, musei scientifici, scuole e associazioni coinvolti. L'anno scorso era stato battuto il record di visitatori con quattordicimila presenze.
I punti di riferimento della manifestazione promossa dal comitato "Scienza società scienza" saranno il Centro comunale d'arte Exma ed il parco di Monte Claro. L'iniziativa è realizzata con il patrocinio della Commissione nazionale italiana dell'Unesco e del Comune di Cagliari e rientra nell'ambito degli appuntamenti previsti per Cagliari Capitale europea della cultura. La scienza ci aiuta "innanzitutto a leggere – spiegano gli organizzatori – e per questo ci saranno sezioni dedicate alla promozione alla lettura e agli aspetti storici, sociali e filosofici della cultura europea". Un aiuto anche a comprendere attraverso mostre e laboratori all'insegna del "si capisce facendo". Non mancheranno sezioni dedicate a dialoghi con esperti, senza trascurare poesia e teatro. Il via è previsto per martedì pomeriggio: ci sarà Speranza Falciano, vicepresidente dell'Istituto nazionale di Fisica nucleare. Poi incontri, dibattiti e animazione che cercheranno di incuriosire i partecipanti. Anche con argomenti molto particolari. Con appuntamenti per grandi e piccoli come, giusto per citare alcuni titoli, "Muovere una mano robotica con il pensiero, all'incrocio fra scienza, ingegneria e fantascienza", "Gioco dell'Oca, pagine di scienza e pace" e "Hanno taggato Biancaneve".
"Speriamo – ha detto l'assessore comunale della Cultura, Enrica Puggioni – di arrivare presto a un centro stabile di riferimento per la cultura scientifica in città". "Niente effetti speciali – aggiunge la presidente del Comitato, Carla Romagnino – ma un programma allestito puntando alla massima qualità culturale. Abbiamo paura per il futuro del nostro festival perché aumentano costi e cavilli burocratici mentre diminuiscono i contributi".