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Un centinaio di persone si sono radunate davanti al Palazzo di Giustizia di Cagliari per un sit-in in occasione oggi dell'avvio del processo in tribunale all'amministratore delegato della Portovesme Srl, Carlo Lolliri, per la vicenda legata alle bonifiche ed alla gestione dei rifiuti da parte dell'azienda. Davanti al giudice si presenteranno parti civili il Ministero dell'Ambiente, la Provincia di Carbonia-Iglesias ed il comune di Portoscuso.
Oltre ad alcuni gruppi ambientalisti arrivati dal Sulcis, sulle scalinate davanti al tribunale ci sono anche vari gruppi dei movimenti Anti Equitalia con striscioni e bandiere. La protesta pacifica dei manifestanti è tenuta sotto controllo anche dalle forze dell'ordine.
Il processo arriva al termine di un'inchiesta, avviata nel 2010 dal pm, Daniele Caria, e scattata dopo un accertamento in alcune aree nelle vicinanze dello stabilimento. Le contestazioni riguardano "le procedure per la bonifica e la messa in sicurezza dei siti inquinati", e la gestione di "una ingente quantità di rifiuti speciali pericolosi". 

All'avvio del processo in tribunale a Cagliari nei confronti dell'amministratore delegato della Portovesme Srl, Carlo Lolliri, per la vicenda legata alle bonifiche ambientali, sono state ammesse tra le parti civili la provincia di Carbonia-Iglesias, il comune di Portoscuso, un'associazione di consumatori e quattro cittadini. Mentre non si è costituito parte civile il ministero dell'Ambiente.
Il giudice ha ordinato, sempre questa mattina, anche la costituzione della Portovesme Srl come responsabile civile, l'azienda verrà chiamata a rispondere nel caso di condanna del management. Imputato oltre a Lolliri anche Aldo Zucca, responsabile tecnico dello stabilimento.
In breve tempo questa mattina si sono concluse le fasi preliminari del procedimento per la vicenda legata alle bonifiche ed alla gestione dei rifiuti da parte dell'azienda.
Nella prossima udienza, fissata per il 30 gennaio 2015, sarà presente anche il pm togato che ha coordinato l'inchiesta, avviata nel 2010, dopo un accertamento in alcune aree nelle vicinanze dello stabilimento. Le contestazioni riguardano "le procedure per la bonifica e la messa in sicurezza dei siti inquinati", e la gestione di "una ingente quantità di rifiuti speciali pericolosi".