“Nel suo ultimo passaggio sulla stampa il collega Deidda sostiene che sia "tempo di approvare lo statuto, non di campagna elettorale". Ovvio per lui in quanto omette però che, se il prossimo 4 ottobre in assemblea straordinaria dovessero passare le modifiche statutarie da egli proposte, ciò gli consentirebbe di rimanere alla guida di Confcommercio Cagliari ancora per i prossimi 10/15 anni ovvero fino al suo 83° compleanno ovvero per una complessiva durata di 27 anni: un papato”. Comincia così il duro comunicato del Comitato di rinnovamento della Confcommercio, un gruppo di 500 imprese impegnato in un braccio di ferro col presidente, in scadenza e in proroga da anni, Giancarlo Deidda. Il comitato chiede le elezioni per il rinnovo delle cariche, ma teme che prima della consultazione Deidda possa modificare il regolamento e confermare per il mandato per altri tre lustri. E, attraverso il governo di Confcommercio, potrà giocare iocare un ruolo di primissimo piano nella gestione della Camera di Commercio cittadina che incide, a sua volta, su enti come Sogaer, Autorità portuale, Fiera e Società ippica. La posta in gioco, dunque, è alta. “Evidente che, se tali modifiche trovassero approvazione”, prosegue il comitato, “non avrebbe necessità di alcuna campagna elettorale, sebbene per non sbagliare, stia comunque raccogliendo deleghe per le prossime votazioni”. I ribelli temono ora un “tentativo, già praticato in passato, di espellere chi, macchiatosi del reato di lesa maestà, si esprima fuori da coro. Questa volta però dovrebbe espellere circa 500 soci e, quando parla di "rispetto, buonafede e lealtà nei confronti degli altri associati" dovrebbe prima fare un, seppur tardivo, esame di coscienza ed un vero atto di contrizione per la sua cronica mancanza di rispetto dei termini statutari nell'esercizio della ingiustificata ed arbitraria proroga del suo mandato da presidente. Provi anche”, aggiungono, “a spiegare all'intera città, da quanto senso del bene associativo siano connotate le motivazioni che lo abbiano spinto nell’ormai lontano 26 giugno 2013, dopo una convocazione “invisibile”, davanti ad un vassoio di pizzette, con soli 12 presenti su – in quella data – ben 1800 aventi diritto al voto, modificare lo statuto per consentirgli di rimanere a capo dell’associazione per ulteriori 10/15 anni. E spieghi pure come tale programma non si avverava solo grazie alla opposizione del comitato rinnovamento che ha impedito il colpo di mano studiato a tavolino”. Le elezioni Fimaa. E poi giù una nuova accusa, legata al rinnovo della cariche della Fimaa. “Un altro banale tentativo da parte di Deidda di eliminare il dissenso é peraltro già in corso con la proditoria, maldestra e precipitosa convocazione, prevista per il prossimo 30 settembre, del rinnovo delle cariche in Fimaa (federazione agenti immobiliari), sindacato il cui attuale presidente, Marco Mainas, cofondatore del nostro comitato (assente alla scorsa conferenza stampa solo per impegni associativi romani nella sua qualità di vicepresidente nazionale Fimaa) risulta essere, al pari di Bertolotti, Murgia e Garzia, uno dei suoi più acerrimi contestatori. La convocazione del rinnovo Fimaa, seppur sarà il più classico degli autogol per Deidda, é stato il suo ennesimo atto del tutto arbitrario, dimentico del fatto di sedersi egli stesso in Giunta Confcommercio Cagliari in rappresentanza di un sindacato, la FIPE (Pubblici Esercizi), di cui si sono perse le tracce operative da lustri e scaduto oramai da 12 anni. Si aggiunga poi il fatto che, al candidato nella competizione per la presidenza Fimaa Cagliari, in rappresentanza del nostro comitato, Roberto Cadelano, é stata opposta la signora Cardia, casualmente figlia di Maria Rosa Pilloni, componente della giunta ultra scaduta che sostiene la ultra scaduta ed arbitraria presidenza Deidda”. |