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L'Atalanta vince e vola con Estigarribia e Boakye, rovinando la festa al Cagliari di Zeman e del nuovo corso Giulini: non era questo l'esordio al Sant'Elia che allenatore e presidente avevano sognato per tutta l'estate.

Il ritorno alla dura realtà, dopo l'entusiasmo sugli spalti quasi pieni, le pacche e le strette di mano prima della partita tra curva e Giulini, è arrivato subito, quattro minuti dopo il fischio d'avvio.

Con un'azione alla Zeman, però, condotta e portata a termine dell'Atalanta: corsa sulla fascia sinistra di Dramè e palla sul lato opposto dove è spuntato tutto solo di fronte alla porta sguarnita Estigarribia, vecchio pallino di mercato del Cagliari di qualche anno fa.

La squadra di casa? Bella, ma ingenua: sembrava una neopromossa di fronte a una vecchia volpe della massima serie. Ma ha giocato, tirato in porta un sacco di volte, segnato un gol (12' primo tempo) con Farias (dopo una bella azione Sau-Avelar) poi annullato per fuori gioco. E quasi, quasi sembra ingeneroso che l'unica marcatura alla fine sia arrivata solo su rigore.

Zdenek Zeman, tecnico del Cagliari, risultato a parte, non si smentisce con la sua proverbiale filosofia di stampo lapalissiano: "Nel calcio bisogna fare gol, altrimenti non vinci".

Per il resto il tecnico boemo è soddisfatto dei suoi: "La sconfitta è sempre brutta – dice – però la squadra ha fatto bene. Per ora conta soprattutto la prestazione e questa mi è piaciuta". Qualche critica da fare ci sarà pure, o no? "Mica le vengo a dire ai giornalisti – aggiunge serafico -, sono cose nostre".

Però gli errori della squadra li ha ben impressi in testa. "Abbiamo subito i gol su due nostri sbagli a centrocampo – ammette l'allenatore del Cagliari -. Mi chiedete se manca chi segna? Non credo, abbiamo sei bravi attaccanti, credo che tutti o quasi arriveranno in doppia cifra". Sui due rigori su tre richiesti dai padroni di casa, il tecnico rossoblù rispolvera Boskov: "Il rigore c'è quando arbitro fischia. E oggi ha fischiato solo una volta".

Brava l'Atalanta, sicura in porta con il giovane Sportiello. Protetto dall'esperto Biava che si è guadagnato almeno una medaglia quando, al 21' della ripresa, ha tolto dalla linea di porta una palla di Sau che stava entrando dentro. Sarebbe stato il gol del pareggio.

Bene anche Cigarini, ancora imballato davanti Denis: a fare gol ci hanno pensato quelli che giocano qualche metro dietro di lui. Nerazzurri sempre in partita, hanno sì rischiato, ma anche sfiorato il raddoppio con D'Alessandro e Biava.

Velocissimo in sala stampa Colantuono, in un autentico bagno di sudore per il caldo in campo e poi davanti ai faretti delle tv. "Abbiamo sofferto molto – spiega l'allenatore dei bergamaschi – soprattutto nel finale. Il Cagliari è una squadra forte, non credo saranno molti a far punti qui. Sono felice per i tre conquistati, anche perchè ci attende un tritico micidiale, con Fiorentina, Inter e Juventus. Affrontarlo con quattro punti ci rasserena".

Contrariamente a Zeman, Colantuono dava oggi la precedenza al risultato anzichè alla prestazione: "Per quella ci sarà tempo – conclude il tecnico dell'Atalanta – e poi giocare contro le squadre di Zeman è sempre difficile. Con lui le partite sono sempre aperte".

Il 2-0 di Boakye è arrivato invece nella ripresa, al 22', subito dopo il miracoloso salvataggio di Biava su Sau. Anche per un erroraccio in uscita del centrocampo di casa. E di fatto la partita si è praticamente chiusa lì.

Uno spiraglio si è riaperto con l'ingresso di Ibarbo e con il penalty che il colombiano si è procurato a cinque minuti dalla fine, poi realizzato da Cossu, quasi inedito rigorista. A proposito di rigori (questa volta non dati) il Cagliari protesta per un'uscita di Sportiello su Ibarbo al 28' della ripresa, sullo 0-2. C'erano ancora quasi venti minuti da giocare e i rossoblù per un attimo hanno sperato nel penalty più espulsione. E invece l'arbitro l'ha pensata diversamente: giallo per simulazione al colombiano.

Polemico con l'arbitro nel dopo partita il capitano del Cagliari Bruno Conti: "Abbiamo creato tante occasioni ma alla fine abbiamo perso. Ci sono stati negati due rigori e D'Alessandro doveva essere espulso per doppia ammonizione e invece l'arbitro ha scelto di non ammonirlo. Alla fine ci manca solo il risultato. Siamo comunque felici di avere ritrovato il nostro pubblico".