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Le nomine negli enti e agenzie regionali scuotono ancora la maggioranza di centrosinistra che governa la Regione. L'ultima vicenda è quella legata alla scadenza del commissariamento dell'Agenzia regionale del Lavoro e la conseguente selezione per i candidati alla nomina del nuovo direttore generale. La procedura, aperta all'inizio di giugno, dovrà chiudersi entro il 15 settembre, ma l'eventuale scelta della Giunta, su proposta dell'assessore del Lavoro, Virginia Mura, sta suscitando qualche mal di pancia nella maggioranza.
Alcuni partiti, infatti, temono che il nome del futuro direttore possa essere riconducibile al recente passato della giunta di centrodestra che ha governato nei cinque anni precedenti. Attualmente sono sei i candidati che hanno ottenuto il punteggio pieno nella selezione della Regione. Oggi però si parla solo di voci, ma le fibrillazioni ci sono già, vista l'imminenza della scadenza e perché domani è stata convocata la seduta di Giunta, anche se non sarebbe attesa nessuna delibera fuori sacco sull'argomento.
A fare la voce grossa in maggioranza sono quegli esponenti politici che hanno già storto il naso su altre nomine e per i quali "sarebbe bene tracciare una linea di demarcazione tra noi e chi ha governato negli ultimi cinque anni. Chi ha avuto incarichi diretti o indiretti dal centrodestra non può rappresentare quello spirito di cambiamento che auspichiamo per rilanciare la Sardegna sulla base dell'azione programmatica tracciata dalla coalizione". Ma il problema è anche di altra natura, più amministrativa, e c'è chi mette in dubbio la stessa selezione abbozzando, per ora timidamente, l'idea che la procedura possa essere rivista perché si annuncerebbero eventuali ricorsi.