"In Sardegna si può praticare la fecondazione eterologa e la Regione è naturalmente favorevole affinchè si definisca al più presto il quadro normativo in merito".
Così l'assessore della Sanità, Luigi Arru, dopo l'appello del governatore del Piemonte Sergio Chiamparino per un confronto tra le Regioni e il ministro Lorenzin che scongiuri un'Italia a macchia di leopardo.
I centri nell'Isola dove è possibile eseguire la fecondazione eterologa con gameti maschili e femminili sono i reparti di Ginecologia dell'Ospedale Microcitemico e delle cliniche universitarie di Cagliari e di Sassari.
"In Sardegna le richieste di fecondazione eterologa sono più alte rispetto alle altre regioni perché – spiega l'assessore – l'età delle coppie è più elevata e le condizioni economiche e sociali più disagiate impediscono di rivolgersi all'estero". Sono un centinaio le coppie sarde che ogni anno si recano fuori dall'Italia per questo motivo.
"E' chiaro – avverte l'esponente della Giunta Pigliaru – che se entro settembre e ottobre non saranno emanate le nuove linee guida ministeriali sulla procreazione medicalmente assistita, che per legge devono essere aggiornate ogni 3 anni e sono ferme al 2008 e visto il pronunciamento della Corte Costituzionale, tutti i centri italiani pubblici e privati si sentiranno liberi di eseguire la fecondazione eterologa".
"In ogni caso – conclude Arru – gli aspetti organizzativi e autorizzativi e i dettagli applicativi sulla pratica della fecondazione eterologa saranno certamente oggetto di confronto all'intero della Giunta regionale".