keller-lavoratori-in-assemblea-and-ldquo-partita-aperta-la-politica-ci-aiuti-and-rdquo

Per la Keller Elettronica la "partita è aperta", ma la strada è "ancora lunga", anche se adesso è "percorribile". I sindacati sardi rispondono così al verdetto di ieri dei giudici della sezioni fallimenti del Tribunale di Cagliari, che hanno accordato un mese di pre-amministrazione straordinaria, come richiesto dalle stesse organizzazioni sindacali e sollecitato dal ministero dello Sviluppo economico, Regione e parlamentari sardi.
Il giorno dopo lo scampato pericolo di fallimento questa mattina un centinaio di lavoratori si è riunita davanti allo stabilimento di Villacidro, che occupa la maggior parte dei 450 addetti (170 sono nel sito secondario di Carini, vicino a Palermo). L'assemblea è stata convocata dalle segreterie territoriali di Fiom Cgil e Fsm Cisl e dalla Rsu aziendale per illustrare il provvedimento. "Il verdetto dei giudici è un passaggio importante, ha bloccato il fallimento e aperto una strada ancora lunga, ma percorribile", ha detto il segretario territoriale della Fsm Cisl, Marco Angioni. "Abbiamo pareggiato una partita che sembrava persa – ha aggiunto il segretario della Fiom Cgil, Gian Luigi Marchionni -, adesso andiamo ai tempi supplementari. Assieme al commissario Maione, e con l'aiuto della politica, cercheremo in questo mese di fare il gol della vittoria. La partita è aperta". Molti considerano la decisione dei giudici "un atto dovuto", ma fra un mese sarà presa dai giudici una decisione definitiva, al termine del lavoro di verifica assegnato al commissario straordinario dal loro nominato ieri, l'avvocato Nicola Maione. Tuttavia il verdetto non sembra aver "scaldato" molto l'umore dei lavoratori, che restano senza lavoro. Non solo, ma dal 5 febbraio scorso non hanno neppure ricevuto l'assegno della cassa integrazione. Hanno ascoltato attentamente i sindacalisti, ma la loro nuova condizione di licenziati non consente loro di gioire per l'evitato (al momento) fallimento dell'azienda. Rimane solo la speranza che l'amministrazione straordinaria di un anno e mezzo venga concessa a settembre dai giudici affinché venga trovato un acquirente per riavviare l'attività produttiva. Sanno che solo in questo caso sarebbero in buona parte riassunti.
"La politica dovrà avere un ruolo determinante – hanno sottolineato Marchionni e Angioni -, chiedendo al governo e al ministero delle Infrastrutture che Trenitalia sia nuovamente un committente per la Keller come lo era stata in passato, dando così lavoro alle 300 persone che lo hanno perso". Mauro Branca, della Rsu aziendale, guarda già oltre: "La politica a livello governativo deve creare, come auspicato dall'amministratore delegato di Finmeccanica Moretti, un polo ferroviario nazionale gestito da Finmeccanica, che abbia capofila Breda-Ansaldo e annetta tutte le aziende italiane minori del settore ferroviario. I nostri treni vanno fatti in Italia e non all'estero".