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La Sardegna potrebbe essere turisticamente la "Polinesia del Mediterraneo", invece è una terra massacrata dalla disoccupazione. È l'allarme lanciato questa mattina dal presidente Confesercenti Sardegna, Marco Sulis, nel corso dell'Assemblea regionale dell'associazione. Un sos lanciato collegamento audio-video con l'Auditorium Parco della Musica di Roma, sede dell'Assemblea nazionale di Confesercenti. Uno scambio di opinioni allargato quindi al presiedente nazionale Marco Venturi e ai ministri Federica Guidi (Sviluppo economico) e Giuliano Poletti (Lavoro). "Nel solo biennio 2012-2013 – ha ricordato Venturi – la spesa per acquisti di beni delle famiglie italiane è calata di 28,5 miliardi di euro. Un crollo che ha trascinato con sé le Pmi che, per la maggior parte, sono legate al nostro mercato". Per la Confesercenti sarda un ruolo chiave ce l'hanno i trasporti. "Fare turismo non significa soltanto attrarre visitatori dall'estero, ma anche incentivare la mobilità interna – ha attaccato Sulis – Difficile farlo, e noi sardi ne sappiamo qualcosa, quando i costi dei trasporti suggeriscono di recarsi altrove. Siamo reduci dall'assalto fiscale di ieri, tra Tasi e imposte varie che hanno disorientato tutti: cittadini e imprenditori. Le Pmi sono sottoposte ai controlli di 26 Enti: ci manca soltanto la Gendarmeria del Vaticano, e possiamo alzare bandiera bianca". L'assessore alle Attività produttive e Turismo del Comune di Cagliari, Barbara Argiolas, ha inquadrato il tema in chiave continentale: "Tutti parlano di turismo, eppure è una materia che ha una molteplice complessità perché riguarda infrastrutture e fiscalità, ma non solo. C'è da rivedere il rapporto con l'Unione Europea, la classificazione alberghiera, la ristrutturazione e riclassificazione dei centri storici, l'aliquota Iva. A mio avviso non occorre un Ministero del Turismo se non ha la possibilità di intervenire su tutti i segmenti che ho citato. Meglio un'Agenzia che subentri all'Enit, che non riesce neppure a pagare gli stipendi dei dipendenti".