"Chiuso col passato, non esiste nessun sequestro", poche dichiarazioni spontanee per smentire di aver provato a organizzare il rapimento dell'imprenditore oristanese Luigi Russo. Così l'ex primula rossa del banditismo Graziano Mesina ha detto alcune frasi davanti ai giudici dalla sezione penale del Tribunale di Cagliari, durante l'udienza del processo che lo vede imputato di esser a capo di un'organizzazione dedita al traffico di droga e altri reati.
Se lo volevo fare l'avrei fatto", ha detto Graziano Mesina, riferendosi alla progettazione per un tentativo di sequestro di persona dell'imprenditore oristanese ipotizzato dall'accusa, rappresenta in aula dal procuratore aggiunto Gilberto Ganassi. "Ma non c'è stato nulla – ha aggiunto "Grazianeddu" -. Sequestro? Non esiste proprio".
L'ex primula rossa del banditismo sardo dopo aver disertato varie udienza ha deciso di parlare in Aula alla sesta convocazione, davanti ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Cagliari. E' imputato nel filone principale, assieme a Gigino Milia, 66 anni di Fluminimaggiore, anch'egli arrestato nel maxi blitz dei carabinieri il 10 giugno 2013 che ha portato in carcere complessivamente 25 persone, di essere a capo di un'organizzazione dedita al traffico di droga e altri reati. Il processo riprenderà il prossimo 19 giugno.