Blitz questo pomeriggio dei ragazzi dell'Unione degli Studenti Sardegna davanti all'Ufficio scolastico regionale per contestare le prove Invalsi, i quiz somministrati agli studenti per saggiare il loro grado di preparazione.
Contestati anche i test di ingresso, considerati dagli studenti "nozionistici", per le facoltà universitarie a numero chiuso. Emblematico il messaggio dello striscione, "Valutati non schedati", in cima alla scalinata di viale Regina Margherita.
"Il modello di valutazione del test a crocette – spiega Giacomo Cossu, coordinatore regionale Unione degli studenti- deve essere superato. Si tratta di un criterio valutativo che non tiene minimamente conto delle capacità comunicative e interpretative dello studente. Il test Invalsi oltre ad essere basato sul modello delle crocette è anche eccessivamente costoso: 14 milioni di euro ogni anno per una valutazione che potrebbe essere somministrato a campione con un abbattimento dei costi. Il numero chiuso universitario è altresì ingiusto e dannoso. Nei prossimi anni il sistema sanitario nazionale si ritroverà con un deficit di 18.000 medici a causa della barriera all'accesso agli studi costituita dai test".