"Questo pomeriggio, alle 15.30, l'ufficio di presidenza del Consiglio regionale della Sardegna ha deliberato di rendere pubblici e di inserire nel sito istituzionale tutti i dati dei 317 vitalizi erogati in questo momento. Questa è la strada che volevamo seguire sin dall'inizio".
Lo ha annunciato il presidente dell'Assemblea sarda, Gianfranco Ganau, in una conferenza stampa successiva alle polemiche di questi giorni dopo la richiesta de L'Unione Sarda di ottenere i nomi dei consiglieri che usufruiscono dei benefici.
"Continueremo su tutti gli altri aspetti che devono essere accessibili ai più e ci stiamo attivando – ha aggiunto Ganau – Quanto ai dati che vengono pubblicati su alcuni siti, questi fanno riferimento ai conteggi interni e non a quanto erogato effettivamente".
Secondo un calcolo approssimativo, i 317 vitalizi erogati dal 1949 ad oggi dal Consiglio regionale ai politici e ai loro familiari (per le pensioni di reversibilità) costano attualmente circa 15,850 milioni all'anno.
"In media si tratta di 50 mila euro all'anno per ogni vitalizio – ha spiegato Ganau – C'è anche una discussione che è tutta politica sulla possibilità di andare a toccare quelli che
sono i diritti acquisiti degli ex consiglieri".
"Fin da quando siamo arrivati abbiamo parlato della trasparenza degli atti e della revisione del sito che deve essere migliorato per facilitare acceso agli atti e alle
delibere, compresi i dati che ci erano stati richiesti – ha aggiunto il presidente del Consiglio – C'è da dire anche che questa Regione ha avviato nelle ultime due legislature un taglio dei costi della politica, con una riduzione di 32 milioni, con scure pesanti alle indennità dei consiglieri ed eliminando i vitalizi da questo mandato".
Ganau ha osservato che "l'unico problema che ci si è posti è quello della possibilità di rendere pubblici i dati: abbiamo acquisito il giorno successivo alla richiesta il parere del garante rilasciato alla Regione Lombardia nel gennaio 2014 che però non chiariva se questi fossero sottoposti alla riservatezza. Questa mattina, invece, è stato acquisito un nuovo parere dall'Authority in cui si dice che spetta all' amministrazione qualificare questi dati e questo è stato fatto nell'ufficio di presidenza di questo pomeriggio".
Ganau ha anche sottolineato che i dati potrebbero non essere
on line già da questa sera in seguito alla "difficoltà della
raccolta dei dati stessi, raggruppati in maniera diversa".
– "L'ha detto l'interessata che una pensione così, a quell'età e in questo momento, possa fare scandalo e non c'è altro da dire". Così il presidente dell'Assemblea sarda, Gianfranco Ganau, ha risposto ai cronisti che chiedevano un commento sul vitalizio per l'ex presidente del Consiglio, Claudia Lombardo.
"Si tratta di fatto di privilegi, perché un cittadino comune oggi non va in pensione a 41 anni – ha aggiunto – Credo comunque che vadano fatti salvi, da un punto di vista normativo, i diritti acquisiti, ma anche che ognuno debba valutare per sé".
Ganau ha poi osservato che la norma che permette il pagamento del vitalizio alla fine del mandato indipendentemente dal limite di età risale alla legislatura 1999-2004 in cui era presidente del Consiglio Efisio Serrenti e l'ex presidente Lombardo era al suo primo mandato.
"Ebbene la regola dei quattro mandati o 20 anni e del limite di età fissato a 50 anni (poi successivamente modificata, ndr) è stata inserita allora – ha spiegato Ganau – facendo salvi quei diritti acquisiti per chi era già consigliere regionali". Infine una precisazione: "quando siamo arrivati la situazione era già definita dai questori uscenti che, come detta il regolamento, devono chiudere tutti i conti prima della fine della legislatura".