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La Sardegna ha la "maglia nera" nazionale per abbandono scolastico. La percentuale regionale è da record (36,2% contro una media nazionale del 27), e nei prossimi anni le distanze saranno ancora più marcate rispetto ai target fissati in Italia e in Europa. A denunciarlo è Pierpaolo Vargiu, presidente della commissione Sanità della Camera e deputato dei Riformatori sardi, che annuncia di aver chiesto un'audizione alla commissione cultura di Montecitorio dell'assessore della Regione Sardegna alla Pubblica Istruzione e Cultura, Claudia Firino.

   "Dalle audizioni in svolgimento presso la commissione Cultura della Camera – afferma – emerge l'ennesima tragedia del sistema istruzione della Sardegna. La nostra isola si conferma infatti maglia nera italiana per la dispersione scolastica: 36,2% contro la media nazionale del 27%. Tutti gli indicatori fotografano la Sardegna come fanalino di coda e il dramma è che anche in prospettiva, la distanza della Sardegna rispetto ai target fissati per l'abbandono scolastico in Europa (10%) e in Italia (16%) per il 2020, rimane ancora molto marcata (25,5%)".

   Per il parlamentare sardo questi numeri "sono la fotografia di un disastro che non può vederci stare con le mani in mano: senza istruzione c'è solo povertà e arretratezza per la nostra regione. Per questo ho chiesto al presidente della commissione, Giancarlo Galan, di convocare urgentemente l'assessore all'istruzione della Regione Sardegna: l'intera commissione sia informata delle cause della tragedia educativa sarda e delle misure necessarie a far ripartire la crescita della cultura, base di qualsiasi progetto di sviluppo dell'Isola".

   Dalle audizioni emerge che tale gap è generalizzato: nel 2011, alla fine del primo anno delle scuole secondarie superiori statali, la percentuale media di dispersione nazionale era dell'11,4%, mentre in Sardegna si attestava al 15,3%, con un balzo indietro ai livelli del 1995. Anche il tasso di abbandono alla fine del secondo anno delle scuole secondarie superiori è purtroppo sovrapponibile al precedente: nel 2011, la media nazionale era del 2,5% contro il 5,5% della Sardegna.