Stop alla speculazione delle energie rinnovabili nelle campagne fra Guspini e Gonnosfanadiga e al conseguente consumo delle aree naturali e agricole.
L'associazione ecologista Gruppo d'Intervento Giuridico ha inoltrato al Ministero dell'Ambiente "osservazioni" nella procedura di valutazione di impatto ambientale (Via) relativa al progetto di centrale solare termodinamica presentato dalla società "Gonnosfanadiga ltd", con sede legale a Londra e sede fiscale a Macomer, da realizzarsi nella località Pauli Cungiau, nei territori comunali di Guspini e Gonnosfanadiga, su un'area di 232 ettari, con potenza complessiva lorda di 55 MWe.
Interessati alle "osservazioni" degli ecologisti anche il Ministero per i Beni e Attività culturali, il Servizio valutazione impatti ambientali dell'Assessorato regionale della Difesa dell'ambiente, la gestione commissariale dell'ex Provincia del Medio Campidano, i Comuni di Guspini e di Gonnosfanadiga e, in particolare, la Commissione europea.
Numerosi i motivi che hanno determinato la richiesta di improcedibilità del progetto da parte ecologista, a iniziare dalla competenza del procedimento che, in base alla potenza dell'impianto (55 MWe), risulta essere regionale e non nazionale, quest'ultima prevista solo per impianti con potenza superiore a 300 MW termici.
"Se si tratta, come ampiamente pubblicizzato sulla stampa nazionale – sostengono gli ambientalisti – di un 'pacchetto' unico con quattro progetti di centrali solari termodinamiche, allora deve necessariamente svolgersi un procedimento di Via unico, mentre se si tratta di un programma comprendente più progetti, deve svolgersi preventivamente la procedura di Valutazione ambientale strategica (Vas)".
Pesanti anche le contestazioni sul profilo ambientale, in quanto la realizzazione del progetto comporterebbe lo stravolgimento del paesaggio agricolo e del contesto socioeconomico locale.