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La Regione Sardegna in materia di spending review si sta preparando a tagliare le spese sin da subito del 5% per il 2014, seguendo l'indicazione nazionale. Nel contempo, con una delibera approvata oggi, la Giunta ha definito i plafond di spesa per ogni assessorato rispetto ai vincoli del patto di stabilità prevedendo, come hanno spiegato in una conferenza stampa il governatore Francesco Pigliaru e l'assessore della Programmazione Raffaele Paci, una riduzione secca media del 20% che avrà un impatto diretto sul Pil sardo del 2%.

 Resta in piedi la partita aperta la scorsa settimana con la  Ragioneria generale dello Stato per cercare di allargare le maglie dei limiti di spesa del patto di almeno 1,2 miliardi, che porterebbero l'ammontare complessivo delle risorse spendibili dalla Regione dagli attuali 2,4 miliardi a 3,6 miliardi, cioè oltre 300 milioni in più rispetto a quanto era possibile spendere nel 2013.

E' quasi certosino il lavoro portato avanti da ogni assessorato regionale per cercare di trovare "come un buon padre di famiglia" quelle spese che possono essere rimandate, rimodulate o addirittura azzerate –

anche per gli stipendi di manager e dirigenti pubblici – per cercare di recuperare risorse per gli investimenti e rilanciare l'economia sarda ottemperando anche alle spese obbligatorie, quelle inderogabili, al cofinanziamento dei fondi europei e al fondo unico degli enti locali.

  La Giunta di Francesco Pigliaru preme sul governo per l'allentamento dei vincoli del Patto di stabilità e nel frattempo sta cercando di creare con la normativa vigente e con semplici aggiustamenti tecnici, "spazi finanziari" per alleggerire la quota limite senza dover contrattare con Roma. 

"Si scopre così – ha spiegato l'assessore alla Programmazione Raffaele Paci – che lo Stato ci ha trasferito 40 milioni per il contratto di servizio con Trenitalia: ma che qualcuno si è dimenticato di chiedere che queste risorse non fossero conteggiate dentro il Patto di stabilità. Una cosa simile è accaduta per i 52 milioni da anticipare per la cig e mobilità in deroga, dove non era stato riconosciuto analogo sistema. Così pure – ha aggiunto – quando si parla di spesa per il servizio 118 che è in capo alla Protezione civile e che potrebbe essere messo dentro il bilancio della Sanità e quindi fuori patto".

    "Tecnicalità che se governate bene possano darci margini di azione – ha osservato Paci – ma questo significa presidio di ogni situazione, ordini di priorità alla spesa, clausole di incentivazioni ma anche essere pronti per eventuali emergenze".

L'obiettivo della Giunta è onorare tutti gli impegni e per questo motivo è stata anche aperta una interlocuzione con i responsabili di ciascuna linea di spesa dei fondi europei "per non perdere neppure un euro delle risorse comunitarie ed essere credibili quando andiamo a trattare con lo Stato".

 "Ogni volta che c'è una crisi bisogna prenderla come opportunità – ha ribadito il governatore Pigliaru – I limiti stringenti del Patto di stabilità servono per accelerare la revisione della spesa. Ogni euro sprecato è perso per fare cose buone – ha sottolineato – Abbiamo un'attenzione maggiore che nel passato per le spese di assessori e dirigenza e nello stabilire una gerarchia delle spese stesse. Nel frattempo – ha concluso il presidente della Regione – continua l'interlocuzione con lo Stato centrale e stiamo trovando ascolto e disponibilità".

Arrivano intanto ulteriori 40 milioni di euro per i bandi Piani integrati di agevolazione d'area che si vanno ad aggiungere ai 40 milioni già disponibili per il 2013.
Lo ha annunciato l'assessore regionale dell'Industria, artigianato e commercio, Maria Grazia Piras, durante una conferenza stampa sul patto di stabilità.
 
 "Raschiando il bilancio dell'assessorato abbiamo recuperato risorse che abbiamo messo dentro il bando per i Pia – ha spiegato l'assessore – si tratta di risorse per le imprese, per l'industria, per l'artigianato, per i servizi e per il turismo.
 
Sono risorse destinate alle piccole e medie imprese che possono effettuare interventi da 600 mila a quattro milioni di euro su innovazione e interconnessioni con la ricerca".  
   L'assessore ha spiegato che i soldi, tra le altre cose, sono stati recuperati da diverse revoche e dalla mancata spendita su bandi simili.