La mozione per rilanciare la battaglia per le accise è stata bocciata dal Consiglio regionale con 29 voti contrari e 21 favorevoli. Il documento, sottoscritto da tutta l'opposizione, puntava ad esigere dallo Stato le accise sui prodotti petroliferi fabbricati in Sardegna anche se poi inviati in depositi fiscali fuori dall'Isola.
"Stando alla normativa comunitaria l'esigibilità dell'accisa si esercita all'atto di perfezionamento e quindi dell'immissione in consumo dei prodotti con l'uscita dalla fabbrica e con l'esportazione definitiva, non verso un deposito fiscale – ha detto il consigliere di Sel Francesco Agus – Certo è che nessuno Stato dell'Unione e tantomeno nessuna Regione ha facoltà di derogare a questa impostazione". Quanto all'impugnazione del Governo, secondo Agus evidenzia "il tonfo annunciato" della normativa regionale.
Per il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, primo firmatario della mozione, "le dichiarazioni degli esponenti della Giunta a seguito dell'impugnativa appaiono improntate ad un atteggiamento di arrendevolezza nei confronti del Governo, laddove è necessaria massima consapevolezza e determinazione
nella difesa delle prerogative della Sardegna e dei diritti dei cittadini sardi".
"Non avremmo mai voluto sentire le parole dell'assessore Paci al momento dell'impugnativa – ha detto l'ex governatore Ugo Cappellacci (Fi) – Non vorremmo che la difesa dell'autonomia della Sardegna da parte del presidente Pigliaru sia di maniera per non scontentare Roma. Oggi ci si trova davanti ad un bivio: o la Giunta decide di resistere o la bandiera autonomista è stata ammainata e messa in naftalina".
Infine il capogruppo di Sardegna Vera, Efisio Arbau (La Base), ha chiesto "di discutere subito in commissione la legge di iniziativa popolare presentata dal Fiocco Verde per la creazione dell'Agenzia regionale delle entrate".
Il Consiglio è stato aggiornato a lunedì 28, alle 16, per la prosecuzione dell'ordine del giorno (in agenda la mozione sugli interventi post alluvione) mentre in mattinata si celebrerà Sa die de sa Sardinia.