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Ama il tuo prossimo, dice la Chiesa. Anche il prossimo cliente del bar. Che magari non mangia da ore. Non è una leggenda metropolitana: i "caffè in attesa" esistono anche a Cagliari. E quando uno ha bisogno, o meglio ha fame, possono essere trasformati in un panino. Un esempio al bar "Il salottino" di via Tuveri, davanti a Tribunale e Questura. La lavagnetta bianca esposta sul bancone parla molto chiaro: a metà mattina segna 36 caffè (subito aggiornate a 37 perché due clienti hanno preso due tazzine ma ne hanno pagato tre), dodici cappuccini e due paste.

   È la nuova forma di solidarietà già nota da anni in altre città e sbarcata nelle ultime settimane anche in Sardegna. Una abitudine, quella di offrire la colazione a uno sconosciuto che magari non se la può permettere, che sta diventando quasi una moda. A chiedere il caffè "sospeso" sono in tanti. Non solo extracomunitari, spiegano al bar, ma anche molti italiani. E siccome i caffè, per quanto buoni, non riempiono lo stomaco qualcuno chiede un panino. E allora si cancella qualche caffè dalla lavagnetta ed ecco pronto un tramezzino o una focaccia al salame o al tonno e pomodoro.

   Un segno dei tempi. C'è la crisi, le file alle mense della Caritas aumentano. Ma c'è anche chi, nel momento di una pausa dal lavoro, non si dimentica che tanti non si possono permettere neanche un caffè. E molti titolari di bar aiutano l'operazione solidarietà.