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Niente circoscrizione Sardegna separata da quella della Sicilia per le elezioni europee: L'Aula della Camera ha respinto a voto segreto l'emendamento del M5S al ddl sulle elezioni europee con 141 sì e 276 no.

   L'Assemblea adesso esamina gli ordini del giorno al testo; a seguire, il dibattito finale ed il via libera definitivo.

Si tratta dell'ennesimo e ultimo gravissimo atto di un parlamento nemico della Sardegna. Oggi più che mai il nostro appello è rivolto ad un grande sciopero del voto contro le lobby siciliane e dei partiti nazionali", lo ha detto il deputato Mauro Pili (Unidos) subito dopo il voto segreto alla camera che ha bocciato il Collegio elettorale per la Sardegna alle elezioni europee.

   "Votare significa avallare questa gravissima discriminazione democratica – ha aggiunto Pili – e mette nelle mani dell'Europa il futuro della Sardegna. I partiti nazionali nel segreto del voto hanno affossato l'ulteriore emendamento, dopo quello presentato venti giorni fa dal sottoscritto. Era chiara la volontà di colpire i sardi che non potranno eleggere nessun parlamentare europeo. Da oggi la nostra mobilitazione sarà totale e in tutta l'isola. Votare a queste elezioni significa accettare di essere schiavi di un sistema che vuole annientare la Sardegna. E' ora di reagire. E' ora che la Sardegna guidi la rivolta contro questa Europa che ci nega diritti universali".

   "La discriminazione più rilevante sul piano democratico – ha sottolineato Pili – è, infatti, quella dell'esclusione della Sardegna dal Parlamento Europeo considerato che l'accorpamento con la Sicilia ne preclude per il rapporto elettorale qualsiasi possibilità di accesso. Si tratta di una discriminazione grave sul piano democratico, insostenibile su quello sostanziale considerato che l'Europa, in concorso con lo Stato, ha messo in atto provvedimenti che ledono l'appartenenza stessa della Sardegna al contesto europeo. Con la decisione di oggi si apre un solco netto tra la Sardegna, l'Europa e lo Stato italiano".

Niente collegio unico per la Sardegna alle prossime elezioni europee ma più seggi e l'impegno di staccare l'Isola dalla Sicilia a partire dal 2019. E' quanto prevede un ordine del giorno sottoscritto da tutti i deputati sardi del Pd e approvato questa mattina alla Camera.

   "Il governo – spiegano in una dichiarazione congiunta i parlamentari isolani Marco Meloni e Francesco Sanna, componenti della commissione Affari costituzionali di Montecitorio – si è impegnato a sostenere l'interpretazione della legge elettorale europea che attribuisce con certezza alla circoscrizione Sardegna-Sicilia 8 seggi, contro i 6 assegnati nel 2009, e a sostenere l'istituzione, a partire dal 2019, della  circoscrizione Sardegna, già prevista da una proposta di legge del Pd (primo firmatario Francesco Sanna, ndr)".

   "In questo momento questo è il miglior risultato possibile – chiariscono i due deputati – E' noto a tutti, infatti, che l'eventuale approvazione di modifiche alla legge in questo passaggio parlamentare non avrebbe avuto altre conseguenze che la sua mancata approvazione in via definitiva. Non avremmo avuto né la circoscrizione Sardegna – argomentano Meloni e Sanna – né l'introduzione della preferenza di genere, che invece ora diventa realtà".

   "Ci auguriamo – concludono – che ora il Partito Democratico sardo, con l'indicazione di una candidatura forte e autorevole come quella di Renato Soru, dia alla Sardegna la possibilità di essere rappresentata al Parlamento europeo, e vigileremo perché la proposta di istituire la circoscrizione Sardegna a partire dal 2019 sia immediatamente calendarizzata".