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Nonostante le manifestazioni di protesta ed il sit-in della popolazione, culminate anche con scontri con le forze dell'ordine, a La Maddalena dopo le 14 è stata demolita la prima casa abusiva inserita nell'elenco degli edifici da abbattere, con sentenza passata in giudicato, stilato dalla Procura di Tempio Pausania.

   Mentre dall'alba i maddalenini e il consiglio comunale presidiavano la scuola Sottufficiali della Marina, dove erano state parcheggiate le ruspe, un mezzo ha raggiunto la località "Nido d'Aquila" demolendo la prima casa, costruita in zona demaniale.

   Sul posto anche il sindaco di La Maddalena, Angelo Comiti. "Una situazione difficile, con grandi scene di tensione – ha commentato – c'è grande tensione anche perché non riusciamo a capire il programma della Procura sino a quando andrà avanti. Non possiamo che vivere alla giornata".

   Oggi dovrebbero essere effettuate altre demolizioni – in tutto sarebbero dovute essere otto – mentre dovrebbero essere tre i provvedimenti di sospensione disposti dal giudice del Tribunale di Tempio.

   Intanto sulla vicenda interviene anche il vescovo di Tempio, mons. Sebastiano Sanguinetti: "La legge è per l'uomo, non l'uomo per la legge", ha detto chiedendo alle istituzioni di trovare delle soluzioni alternative per chi è rimasto senza casa, e alla magistratura di dilazionare i decreti esecutivi in attesa di queste soluzioni. Sebbene precisi che "l'abusivismo edilizio e l'illegalità in genere, è una piaga che lo Stato ha l'obbligo di estirpare con tutti i mezzi a sua disposizione", allo stesso tempo il vescovo precisa che "è compito di tutte le istituzioni, compresa la Chiesa, educare le coscienze al rispetto della legge e del bene comune, compreso quello del paesaggio".