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Si è sentito male ed è stato portato nell'ospedale San Martino di Oristano Efisio Lubranu, di 58 anni, originario di Quartu Sant'Elena, ma residente a Torino, l'uomo che giovedì scorso si è incatenato a un cartello stradale in segno di solidarietà per protestare contro lo sfratto della famiglia Spanu, di Arborea, per un vecchio debito, peraltro onorato, con una banca.

   Le condizioni di Lubranu, che stava attuando anche lo sciopero della fame, erano apparse precarie già nella giornata di ieri ma non aveva dato retta a chi gli consigliava di cessare la clamorosa forma di protesta e aveva deciso di proseguire ad oltranza. Oggi, però, le sue condizioni si sono aggravate e gli attivisti del presidio Movimento 9 dicembre, costituto varie settimane fa davanti all'azienda della famiglia Spanu proprio per evitare lo sfratto, hanno deciso di chiamare un'ambulanza con la quale è stato portato in ospedale.

"Andrò avanti ad oltranza – aveva detto Lubrano iniziando la protesta il 27 marzo scorso – finché la Regione non farà qualche cosa per sottrarre i sardi al ricatto delle banche".

Sta meglio, ma è stato trattenuto comunque in osservazione il militante del Movimento 9 dicembre accompagnato stamattina in ospedale dopo sei giorni di sciopero della fame incatenato a un cartello stradale sulla provinciale per Arborea. Efisio Lubranu, 58 anni, sardo di nascita ma residente da anni nella penisola, ha inscenato la protesta per sollecitare la Regione a intervenire per liberare i sardi "dalla tirannia delle banche".

Non a caso si era incatenato all'imbocco della strada consortile che conduce all'azienda della famiglia Spanu di Arborea, venduta all'asta giudiziaria per una cambiale agraria di pochi milioni di lire che il patriarca della famiglia oltretutto afferma di aver a suo tempo pagato.

   Dalla Regione e dalle istituzioni però non è arrivato alcun segnale e all'ingresso dell'azienda prosegue il presidio trasversale di indipendentisti e altri movimenti come quelli dei Forconi e delle partite Iva per evitare un possibile blitz dell'ufficiale giudiziario per eseguire lo sfratto e consegnare l'azienda, che ha un valore di 600 mila euro, all'imprenditore del Cagliaritano che l'ha acquistata all'asta per meno di un quarto del suo valore.